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Chi salverà il Maga?

Il Maga in fiamme il giorno di San Valentino di quest’anno. Chiuso per un incendio che ha fatto danni per circa 3 milioni di euro. Ma soldi non ce ne sono (come sempre) e allora l’appello si fa ad alta voce e si estende a tutti. Raccolte fondi nei modi più strampalati, ma almeno sono idee. «Diversi artisti italiani ci regaleranno una loro opera” ha detto Emma Zanella, direttore artistico del Maga “e le metteremo all’asta a giugno, dopo un’esposizione in un luogo suggestivo di Gallarate, e con un bando che speriamo richiami investitori e appassionati da tutta Italia. Sarà un’asta benefica del tutto particolare sul modello di quanto è accaduto con le star della musica per il terremoto dell’Emilia, solo che in questo caso ci aiuteranno le firme dell’arte contemporanea italiana. La raccolta inizierà a metà maggio con tre punti di raccolta delle opere, a Milano, Firenze, Brescia, poi un catalogo online e l’esposizione a Gallarate che durerà 15 giorni. Si sono già offerti spontaneamente alcuni artisti che hanno esposto da noi, come Bianco e Valente o Ruggero Maggi». La seconda iniziativa dei gallaratesi per risollevare il loro museo la spiega invece il sindaco Edoardo Guenzani: «Abbiamo 5mila opere della collezione permanente firmate da artisti italiani di primo piano – osserva il primo cittadino – vogliamo portarle in tournée per le città italiane per far conoscere la nostra storia. Ci sono due realtà che mi hanno dato il via libera informale».

Intanto il Museo resta sotto sequestro. «Abbiamo messo in sicurezza l’ala nuova – ha detto il sindaco – ma fare una copertura provvisoria sarebbe costato troppo. Aspettiamo il dissequestro, ma non possiamo finanziare i lavori perché non abbiamo ottenuto una deroga al patto di stabilità del comune. Chiederemo aiuto anche alla Regione e al Ministero dei beni culturali, che è uno dei soci fondatori. Serve bonificare gli interni danneggiati dall’acqua, mentre per i lavori del tetto occorreranno almeno 12 o 18 mesi. Chiediamo a tutti di non dimenticarsi di noi, abbiamo anche avviato una petizione online, l’appello si può firmare nel sito www.premiogallarate.it».

 

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