Print Friendly and PDF

Marca‏: Bookhouse, la forma del libro

Certo, parlare di libri oggi è, in apparenza, sempre più come parlare di preistoria. Nell’epoca degli i-pad, dei computer e del digitale, continuare a pubblicare pagine e pagine rilegate e con copertina sembra avere ormai un senso quasi più di attaccamento al passato che di reale utilità. Eppure i libri possono anche diventare opere d’arte, e quindi eterni. Non solo per i concetti che esprimono (trasferibili su altri supporti), ma per gli oggetti stessi che sono in sé: “La forma del Libro” è il titolo della mostra al Marca, a Catanzaro, che vede dal 4 maggio al 5 ottobre esposte le opere di 50 artisti riuniti dal curatore Alberto Fiz “per dimostrare che il libro è stato un tema di ricerca per l’arte contemporanea dagli anni Sessantaad oggi”. Arrivando al Museo una cascata di libri va dalla finestra dello stabile al marciapiede: vengono buttati dalla finestra o cercano di entrare nel Museo per prendere posto alla Mostra? È l’opera dell’artista spagnola Alicia Martin, che subito porta nel clima della mostra: il libro come elemento vivace, movimentato,sperimentale, portatore di concetti anche se non è da leggere. All’ingresso, un’altra emozione: la torre di Babele realizzata con 8mila volumi dall’artista slovacco Matej Kren: quattro metri di altezza creano una torre con un’apertura che permette di guardare all’interno, e l’occhio si disperde in un infinito pozzo colorato di sapere. E no è tutto qui ovviamente: i tre piani della mostra portano a vedere un modo sempre diverso d’interpretare il libro come materia prima di un’opera d’arte. Si va dalle “sculture” come la grande “From the entropic library” in tessuto, legno, metallo, polistirene espanso e schiuma di uretano ricoperti di resina e lattice (442 x 889 x 315 cm) di Claes Oldemburg e Coosje Van Bruggen, di Stoccolma, o il cavallo-“libreria” di Mimmo Paladino (“Senza titolo”, 2001), come l’installazione di Pistoletto di venti “libri” in acciaio inossidabile colorati dal titolo emblematico per il senso di questa mostra, “Con il libro si entra nello spazio” (1993), fino al lavoro di Raushchenberg “Burned Book”, del 1973, realizzato con libri recuperati nelle discariche e nei Mercati dell’usato a Parigi o a New York. In un tale via vai di epoche e stili, però, la parte più riuscita e significativa è forse quella che contiene opere di video art sul libro, come quello di Kibong Rhee, “End of the End” (2008): il libro si rinnova, diventa soggetto di un’opera di video art, tra gli ultimi generi artistici conosciuti finora. Ed è su questa rinascita, nuova, difficile e strettamente contemporanea, che cerca di muoversi anche un museo come il Marca, in una provincia lontana e con pochi mezzi come Catanzaro. Certo è che senza il tentativo non si arriverà nenche ad una bozza di risultato, e questo Museo rappresenta le basi per una possibile, ci si augura, rinascita del sud a partire dall’arte e dalle sue nuove scoperte e idee.

SCHEDA TECNICA:

“Bookhouse, la forma del libro”

MARCA, via Alessandro Turco 63, Catanzaro

4 maggio-5 ottobre

A cura di Alberto Fiz

Orari: martedì-domenica ore 9.30-13 e 16-20.30. Chiuso lunedì

Biglietto, 3 euro

Tel. 0961-746797

www.museomarca.info

Commenta con Facebook

leave a reply

Altri articoli