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Premio ArtGallery 2013: premiazione 11 giugno

L’11 giugno 2013, a Milano, nella  cornice del Palazzo delle Stelline, all’Isitut Francais Milano, si terrà la quarta edizione del “PREMIO ARTGALLERY”, dedicato a giovani artisti.

Il premio, istituito da 4 anni, per valorizzare a livello internazionale la creatività dei giovani artisti,dare loro possibilità di poter lavorare con Gallerie, è stato creato dall’associazione no-profit ArtGallery, fondata da Angela D’Amelio, che dal 2003 promuove lo sviluppo della creatività in campo artistico attraverso una galleria d’arte on-line, mostre e rassegne artistiche, eventi, manifestazioni culturali.

Sono arrivate da tutto il mondo oltre 600 candidature. I lavori sono stati selezionati da una comitato scientifico internazionale che tra i selezionati ha proclamato vincitrice l’artista sarda Silvia Mei, a cui verrà dedicata come premio negli spazi del l’Institut Français Milano, una personale di una decina di opere realizzate appositamente per l’occasione, curata da Rossella Farinotti.

Le opere della Mei (1985),dai risvolti figurativi e dalle forti tematiche, rispecchiano la sua personalità in bilico tra una grande voglia di esprimersi e rivendicare un forte malessere, curata nei dettagli si raffigura nelle sue opere come un essere deforme dai tratti crudeli – gambe spezzate, unghie arcigne, volti materici dal naso bovino, peli sulle gambe che sembrano spine, che si trasformano in rami.

La mostra che durerà fino al 12 luglio, dal titolo, Pensieri ruvidi, rappresenta al meglio i lavori dell’artista, che riproduce senza un’iniziale progettualità ma in un continuo work in progress, le sue paure, angosce e desideri.

Elementi ricorrenti ma sempre diversi tornano nelle sue tele, come il corvo che mangia una mano per far sentire dolore, o che attacca il bambino a cui la madre ha tolto il cuore; è la mano che non arriva a toccare la sua compagna; è la lacrima che sprizza senza un motivo compreso; è l’anziana che tocca la pancia della figlia, un segnale di protezione, o di allarme.

Durante la cerimonia di premiazione, verranno consegnati i trofei anche agli altri giovani artisti, Chiara Luraghi seconda classificata, Roberto Fanari terzo classificato inoltre, a Ilaria Piccardi va la Menzione Speciale “giovane talento”, una Menzione Speciale per la fotografia va a Luca Spano, e la Menzione Speciale per la video arte a Davide Bastolla, per la Selezione Speciale Cortina ha vinto Erika Rihele.

PREMIO ARTGALLERY
Insitut Francais Milano, corso magenta, 63
Premiazione martedì 11 giugno h.18
Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19
Ingresso libero

Informazioni
Artgallery
Via Orseolo 3, Milano
Tel. 0258102678
press@associazioneartgallery.org
www.associazioneartgallery.org

Associazione ArtGallery | È un associazione no-profit che dal 2003 promuove lo sviluppo della creatività in campo artistico attraverso una galleria d’arte on-line, attività di ufficio stampa, promozione su social networks, mostre e rassegne artistiche, eventi, manifestazioni culturali e collaborazioni con aziende. Da 4 anni organizza il Premio ArtGallery per giovani artisti.

Biografie artisti

SILVIA MEI

Silvia Mei è una pittrice di origine sarda, classe 1985. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Sassari nel 2009, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, di cui le manca solo la tesi. Tra il 2010/2013 è finalista in diversi premi, tra cui Premio Celeste (secondo premio) e Italian Factory. Ha partecipato a collettive come Arte Accessibile, o presso la galleria Antonio Colombo o Fabbrica Borroni. E personali dai titoli Ad Mirabilia, Reincarnati in natura, e Different Identities. I lavori della Mei rappresentano il binomio tra forte istinto primitivo nella composizione della figura e nell’uso del colore, contrapposto a una naturale ricerca minuziosa nei dettagli. Una struttura forte e tangibile in ogni lavoro dove sono protagoniste, su grandi fogli di carta bianca, principalmente figure umane in coppia, o gruppi famigliari. “Intendo la spontaneità che accompagna la sincerità infantile: il mio lavoro è una sorta di ritorno al passato, (istinto) con la coscienza del presente… Il decadimento talvolta si trasforma in malattia, deformità, un malessere fisico e quindi interiore che di solito uso come autopunizione o vendetta. Il colore è protagonista di ogni opera, insieme all’umano e alla natura”.

CHIARA LURAGHI (Secondo classificato), Rho (Mi) 1987

Nel replicare un gesto, e con esso un tratto segnico, occorre attenzione e una determinazione che non regalerà mai in cambio l’esplosione di una vivace immagine sorprendente. I cambiamenti sono minimi, si succedono in modo lento e aritmico, poiché valore di questa operazione si annida nell’acquisizione autentica della familiarità con un movimento, e della verifica empirica che è impossibile ricreare la stessa cosa, quando fatta a mano, con il corpo e con la volontà, con gli occhi intenti a suddividere uno spazio nelle sue porzioni più piccole. Non possiamo essere esattamente gli stessi nemmeno ripetendoci, nemmeno specializzandoci. Reiterare allora è anche allegoria di un riguadagnare nel disegno un tempo e uno spazio che non sono più prestabiliti, previsti e preordinati, bensì possibili. Il mite ma ineludibile paradosso è che il possibile si nasconde nella superficie del ripetuto.

ROBERTO FANARI (Secondo classificato), Cagliari 1985

Le sculture di Roberto Fanari sono immediate e riconoscibili per stile e forma. I volti e i corpi dei bambini realizzati attraverso una sottile trama di fil di ferro, danno forma a realtà più complesse. Realtà di movimenti, di espressioni e di storie che, grazie al contesto in cui vengono immerse, restituiscono allo spettatore immagini vive e in movimento. Fanari dimostra come attraverso la ripetizione di una linea ordinata si possano creare realtà tangibili. Secondo la poetica dell’artista “gli oggetti e i personaggi rappresentati sono immersi in uno spazio invisibile ma ricostruiscono il contesto assente che diventa il vero protagonista. La linea, elemento essenziale di tutto il lavoro, disegna e costruisce lo spazio dando forma e volume. Il vuoto, la trasparenza, la fitta trama di filo assumono una valenza cromatica.” Roberto Fanari (1984) è uno scultore di origine sarda. Arrivato terzo classificato al Premio ArtGallery 2013 Quarta edizione, rappresenta un esempio per il lavoro assiduo e immediatamente riconoscibile e per l’utilizzo di un materiale dall’apparenza fragile e semplice come il filo di ferro. Fanari elabora forme umane, principalmente di bambini, e a volte animali. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Sassari, Fanari inizia un assiduo percorso di mostre e premi tra la sua terra, la Sardegna e Milano, città in cui vive e lavora attualmente. Collettive: 2012“All I desire”, spazio Orlandi, Milano; “Big Bang”, galleria LEM, libreria Mondadori, Sassari“T racconto Cappuccetto Rosso”, T hotel, Cagliari“Paratissima”, Galleria Allegretti Contemporanea, Torino“Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche”, museo d’arte contemporanea MAN, Nuoro“M’ODA-sentire la forma”, Galleria Allegretti Contemporanea, Torino“AAM Arte Accessibile”, sede Sole 24 ore, Milano“UP_nea’12”, Fabbrica Borroni, Bollate 2011“Arte al centro (tavola)”, evento organizzato dal MAN, Nuoro“Invito a Palazzo”, Banca di Sassari, Palazzo della Direzione Generale, Sassari“Habemus Ego”, museo d’arte contemporanea MASEDU, Sassari 2010“Genau Sardinia”, Lucas Carrieri Artgallery, Berlino 2009“Lezioni di Volo” per “Public Metamorfosi Urbane”, Accademia di Belle Arti, Sassari“Say What”, museo Sanna, Sassari Premi 2012 Menzione speciale al concorso UP_nea’12 Sezione Arti Visive 2009 finalista premio Nazionale Delle Arti.

LUCA SPANO (Menzione Speciale), Cagliari 1982

Questa immagine fa parte di un progetto personale sul paesaggio della mia terra nativa, la Sardegna. Lo scopo di questo progetto è quello di esplorare il concetto di isola attraverso l’intima relazione tra una persona e la sua patria. Penso che vivere con dei confini sia qualcosa che modella fortemente il rapporto con il proprio spazio interiore ed esteriore. Si crea una sorta di sentimento radicale verso se stessi, la propria soggettività, la propria identità e il mondo esterno. Ma allo stesso tempo si sviluppa un rapporto profondo con l’infinito, non mistico, ma come una sorta di consapevolezza di essere sul bordo. Questa sensazione ha una natura dicotomica, pone il sé dentro e fuori allo stesso istante. Sembra quasi ci si possa sporgere oltre il confine e toccare leggermente qualcosa di sconosciuto, mentre i piedi poggiano su una superficie sicura e conosciuta della terra. In generale la mia ricerca artistica si concentra sull’ampio concetto di paesaggio e le sue implicazioni con la cultura e la soggettività.

DAVIDE BASTOLLA (Menzione speciale), Roma 1986

Noir grottesco tragicomico. Il mio stile vuole far sorridere, ma con la giusta amarezza. Sogghignare, nel periodo storico in cui ci troviamo, è all’ordine del giorno. In attesa di ridere davvero.

ILARIA PICCARDI (Menzione speciale- Giovane talento), Castelletto di Monferrato 1991 (AL)

Mi riesce sempre molto difficile parlare dei miei lavori,raramente le parole soddisfano quello che in realtà io vorrei dire; Detto questo, sto seguendo il cammino-guarigione verso il ritrovamento dell’equilibrio, dal buio della mancanza di terra sotto i piedi. Quello di quest’opera in particolare,è il momento che segue l’attacco di panico, quando si ritorna a ‘camminare’ su un terreno solido, quando i pensieri e le paure riescono ad essere trasformate nelle giuste emozioni dalla testa. Ancora nuda. (Soggetto molto pregnante delle mie fotografie è anche la mia nonna materna; conservo numerosi scatti fatti a Lei, nudi e rubati,oppure sguardi fissi all’obiettivo, che mi raccontano sempre tanto e troppo. E’ malata di Alzheimer,e amo studiare e fotografare tutti i giri particolari e a volte completamente sconnessi che la sua testa compie.). Ringrazio per l’attenzione

 

 

 

 

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