Ultima replica quella di ieri pomeriggio al Teatro Franco Parenti di Milano, dove, tra gli applausi e le risate del pubblico è calato il sipario su “A letto dopo Carosello”, il monologo di Michela Andreozzi andato in scena dal 2 al 13 Ottobre.
Una sviolinata nostalgica e divertita agli anni Settanta visti con gli occhi di quella che allora era una bambina, una di quelle che giocava a campana in giardino o in strada, che impazziva per Sandokan e che improrogabilmente andava a letto dopo Carosello. Uno spettacolo autobiografico, scritto dall’attrice con il contributo di Giorgio Scarselli e Max Viola, coinvolgente e interattivo, tanto da portare gli spettatori a intonare le canzoni più in voga del momento, a condividere i propri ricordi, e persino a sfidarsi in una sorta di Sarabanda dedicata ai Caroselli. Premio una Rossana, la caramella più Seventies per antonomasia.
Scenografia minimal – uno sgabello e il profilo di una TV d’epoca – e una t-shirt optical a righe, Michela Andreozzi, classe 1967, racconta la sua infanzia: le ciabatte intelligenti della madre, lanciate all’occorrenza come punizione a qualche disobbedienza; la zia divorziata e per questo destinata all’inferno; la penna rossa della maestra che, scorrendo sul registro di classe scegliendo chi interrogare, finiva sempre su Andreozzi, all’ultimo banco, chiacchierona e sempre con la testa nella televisione. Quella televisione che diventava compagna di vita: i jingle dei Caroselli, gli sceneggiati all’insegna dell’avventura, il mondo di paillettes del varietà del sabato sera. I suoi miti: da Tarzan a Orzowei, da Sandra e Raimondo a Delia Scala, da Raffaella Carrà a Bice Valori.
Con pochi e piccoli accessori e con un uso impeccabile della voce, la Andreozzi veste i panni dei più diversi personaggi che hanno accompagnato la sua crescita, in un viaggio su e giù per l’Italia con i suoi dialetti: la madre napoletana, la maestra calabrese, il ragazzino di Forte dei Marmi, la proprietaria dell’alimentari sotto casa a Roma. Divertenti racconti scanditi da momenti musicali che mettono in gioco le abilità canore della protagonista che da Marcella Bella al “Testa-Spalla” di Don Lurio, arriva ad omaggiare Mina, Gabriella Ferri fino a riproporre uno sketch di quella che – dice – è la cosa più bella che Milano abbia regalato all’Italia: Franca Valeri.
Uno spettacolo divertente per ricordare, per chi quegli anni li ha vissuti, e un invito ad incuriosirsi e a documentarsi per coloro che di quel decennio ne hanno solo sentito parlare.
Michela Andreozzi, laureata in Lettere e Filosofia, ha studiato presso il Teatro Argentina attraverso vari seminari e stage di recitazione e Metodo, conseguendo inoltre il Diploma in Sceneggiatura Tv presso la Scuola Holden di Torino.
La sua carriera televisiva inizia alla fine degli anni ’80 accanto a Gianni Boncompagni nelle redazioni di Domenica In e Non è la Rai (dove incide anche svariate canzoni eseguite poi in playback dalle ragazze del programama).
Continua come attrice comica nel duo Gretel & Gretel con Francesca Zanni, per poi proseguire da sola in radio, in tv, al cinema e a teatro.
Dal 2010 è in scena con “A letto dopo Carosello”, per la regia di Paola Tiziana Cruciani.