19 ottobre 2013 – 2 febbraio 2014, Stedelijk Museum, Amsterdam
Non peccava di modestia, Malevich quando, con pennarello rosso, scriveva che “mi sono insediato sul trono e ho dichiarato che l’accademia è una stalla per la plebe” e questo biglietto, perfettamente incorniciato fa ora bella mostra di sè sulle pareti dello Stedelijk Museum nella mostra più importante sull’artista da oltre vent’anni, cioè da quella organizzata dallo stesso museo nel 1989, con la grande differenza che, in questo caso, la visione è più ampia essendo stati aggiunti alle 300 opere dell’autore anche circa 200 quadri di artisti dell’avanguardia russa, infatti quanto radicale fosse Malevich nel suo concetto di pittura, tanta fu la sua influenza sui contemporanei. E mentre la maggior parte degli artisti russi ancora era legato al realismo, Malevich presentava con grande risonanza il suo Quadrato nero, una tela senza immagine, senza forma e senza colore che dai critici del periodo – siamo nel 1915- fu vista come il punto finale dell’arte pittorica e che invece rappresentò proprio l’inizio di una nuova maniera di concepire la pittura: proprio questo quadro fu infatti visto come l’origine della pittura astratta o meglio dell’arte non-oggettiva.
Lo Stedelijk Museum di Amsterdam possiede la più grande collezione di quadri di Malevich al di fuori della Russia e per questa mostra è riuscito ad aggiungere opere provenienti dalle famosi collezioni di Nicolai Chardzjiev e George Costakis e da altri 25 musei, molte delle quali mai viste in Occidente. Oltre 500 opere raccontano un percorso cronologico diviso in 11 capitoli/sale all’interno del vecchio edificio e della nuova ala dello Steldelijk, mostrando un’immagine completa del lavoro di Malevich e dei suoi contemporanei.
Del radicalismo dell’artista poco si vede nelle prime sale della mostra: gli inizi della sua carriera sono infatti totalmente popolati da paesagi impressionistici nello stile di Monet e Pissarro, Matisse e Cezanne. Ma a partire dal 1915 le cose cambiano radicalmente: il 19 dicembre apre in San Pietroburgo la mostra “0,10” che capovolge totalmente il concetto di arte. In quell’esposizione Malevich presenta 39 lavori completamente astratti, e assemblati in una maniera che noi definiremo ora istallazione e sopra tutti, proprio nell’angolo tra le due pareti, dove nelle case ortodosse russe viene appesa l’icona più bella, Malevich appende il suo Quadrato Nero. Nasce una nuova corrente che il pittore battezza suprematismo: un’arte di sola forma e colore. Lo Stedelijk Museum (che è gia in possesso di 6 quadri dell’allora mostra “0,10”) è riuscito ad ottenerne altri e ha ricostruito perfettamente questa famosa “installazione” grazie anche ai prestiti del MoMA di New York e del Centre Pompidou di Parigi. E naturalmente anche il Quadrato Nero (anche se in una copia del 1929) è arrivato dalla Russia e campeggia fiero nella sala tra croci rosse e nere.
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INFORMAZIONI UTILI:
Kazimir Malevich e l’avanguardia russa
19 ottobre 2013 – 2 febbraio 2014
Stedelijk Museum
Museumplein 10, Amsterdam