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Case di tolleranza all’olandese

1 novembre  – 17 novembre 2013, Amsterdam, sedi varie

È vero che il titolo può trarre in inganno ma l’esperimento che Amsterdam sta compiendo con questa mostra “Chambres des Canaux-The tolerant home” è molto lontano dalle donne in vetrina e dalla loro fama. Si tratta questa volta di far luce sui chiari-scuri di una storia ormai centenaria: la tolleranza olandese è vera o fittizia? Come si può conciliare lo storico quartiere ebraico di Amsterdam (mai esistito un ghetto) e l’altissima percentuale di ebrei uccisi nella seconda Guerra Mondiale durante l’occupazione nazista? Come si può conciliare spiriti come quello di Erasmo e Spinoza e la schiavitù coloniale perpetrata fino al 1863? La storica miscellania di razze e nazionalità di Amsterdam e l’apartheid nell’ex colonia sudafricana? Non per dare risposte ma per mettere sotto agli occhi proprio queste contraddizioni nasce questa iniziativa che è essenzialmente una mostra di artisti contemporanei legati in qualche maniera ad Amsterdam(per nascita, studi, etc) proprio su questo tema. Artisti come per esempio Marlene Dumas, Joep van Lieshout, Guido van der Werve e Fiona Tan ci fanno riflettere, con le loro opere (quadri, foto, statue, istallazioni) su cosa sia la tolleranza e come sia stata prima vissuta e poi interpretata nei secoli. Ma la cosa non finisce lì: i lavori di questi 35 artisti vengono mostrati in 20 iconiche case patrizie sui canali del centro della città. Istituzioni, uffici ma anche case private che hanno aperto le loro porte per ospitare queste opere di arte contemporanea nei loro stupendi saloni affrescati dove, grazie al profondo contrasto di stili,  questi lavori riceveranno una dimensione di ulteriore profondità. Per poter vedere la mostra, che si snoda in venti diverse location, si può acquistare il voucher (13 euro) on line nel sito www.iamsterdam.com per poi scambiarlo col vero biglietto una volta giunti in città presso gli uffici turistici di fronte alla Stazione Centrale o sulla Leidseplein.

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