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Il Torino Film Festival di Paolo Virzì

È Club Sándwich, terzo lungometraggio del regista messicano Fernando Eimbcke, il vincitore della 31esima edizione del Torino Film Festival, spiritosa commedia di formazione diretta con mano leggera e scandita dallo humor laconico del regista di Sul Lago Tahoe.

Questa è stata la prima edizione del Tff diretta da Paolo Virzì, regista de La Prima Cosa Bella, e segue alle apprezzate conduzioni di Nanni Moretti e Gianni Amelio.

Tenutasi dal 22 al 30 novembre la rassegna ha visto 185 film proiettati: selezionati su circa 4000 titoli hanno trovato spazio 70 lungometraggi, 46 anteprime mondiali, 25 anteprime internazionali, 5 anteprime europee e 62 anteprime italiane.

Il festival è stato aperto da Last Vegas di Jon Turteltaub, già ribattezzato Una notte da leoni anziani che vede i premi Oscar Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman e Kevin Kline scatenarsi nei festeggiamenti di un addio al celibato nella capitale del gioco. Madrina scelta per aprire la kermesse Luciana Littizzetto.

Virzì ha scritto che tra i film presentati “c’è il dramma familiare franco-canadese e quello venezuelano […], i blockbusters europei, i film tragicomici italiani […] e poi oggetti bizzarri, commoventi, rarità, ed infine ci sono le voci vive del cinema contemporaneo del reale, insomma la nuova affascinante stagione del documentario”.

Tra le pellicole in gara con le quali si è scontrato il vincitore si segnalano: La Bataille de Solférino (Sébastien Betbeder, Francia), già stato inserito dai Cahiers du Cinéma  nella lista dei migliori 10 film del 2013; C.O.G (Kyle Patrick Alvarez, USA), primo film tratto da un racconto di David Sedaris; La Mafia Uccide solo d’Estate (Pif, Italia), opera prima di Pif, volto e mente de Il Testimone (programma cult di MTV); Karaoke Girl (Visra Vadakan, Thailandia), riuscita sintesi tra documentario ed estetica cinematografica.

Ricca la sezione fuori concorso che presenta un “bottino” di film ancora inediti in Italia. Molto apprezzato dalla critica Frances Ha (Noah Baumbach, USA) che vede Greta Gerwig, splendida protagonista, correre e ballare per strada, girato i bianco e nero dal compagno e con una comprotagonista d’eccezione: New York.

Qualche risata in sala invece, nonostante a Cannes fosse stato acclamato dalla critica, per All Is Lost (J.C. Chador, USA), film hollywoodiano senza dialoghi che vede come unici protagonisti un silenzioso Robert Redford e l’oceano a cui deve sopravvivere.

Pare aver convinto maggiormente il pubblico invece Inside Llenwyn Dawis (Ethan e Joel Coen, USA/Francia) che, già Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes 2013, è un ritratto malinconico e sarcastico ispirato alla vita del cantante folk Dave Van Ronke.

Prince Avalanche (David Gordon, USA), presentato prima al Sundance e poi a Berlino, dove è stato premiato con l’Orso d’Argento per la miglior regia, è il remake del film islandese Á Annan Veg -vincitore del Torino Film Festival 2011- una commedia esistenzialista che vede protagonisti due strampalati operai impegnati a ridipingere la segnaletica di una strada texana nel mezzo di una foresta devastata da un incendio.

Only Lovers Left Alive (Jim Jarmush, USA), molto apprezzato a Cannes dove è stato presentato in concorso per la Palma d’oro, con la sempre ottima Tilda Swinton, è una storia di vampiri colti e malinconici che si svolge tra Detroit e Tangeri.

Presentato nella sezione After Hours, La Danza de La Realidad (Alejandro Jodorowsy, Cile) è l’attesissimo ritorno alla regia, dopo 23 anni dal suo ultimo film, del cineasta de La Montagna Sagra, El Topo e Santa Sangre: un’autobiografia surreale che rilegge gli anni della propria infanzia in una catena di ricordi e sogni grottesca e straniata.

Ha chiuso infine la rassegna Grand Piano (Eugenio Mira, Spagna), film alla maniera di De Palma con Elijah Wood nei panni di un pianista alle prese con un misterioso ricattatore.

Grande affluenza in sala per tutte le proiezioni: nei primi otto giorni si è registrato un incremento del 34% sui biglietti staccati: 254.000 € di incasso rispetto ai 189.000 del 2012; dati che confermano la vocazione del Tff come festival pensato per il pubblico.

Infowww.torinofilmfest.org

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