3 dicembre 2013, Genova
Selettivo ed eterogeneo il risultato dell’asta di Dipinti antichi e del XIX secolo, dove originalità compositiva, qualità materica e stato di conservazione divengono la ‘pietra di paragone’ per una scelta di variegato eclettismo, che ha portato a un totale di 761.224 euro.
L’opera che ha raccolto più interesse da parte del pubblico è stata una Maddalena da riferirsi alla mano di Jacopino del Conte (Firenze 1515 – Roma 1568), secondo l’attribuzione di Claudio Strinati, che ricerca l’origine dell’immagine al primo periodo romano, quando l’artista mette mano a più riprese agli affreschi dell’Oratorio di San Giovanni Decollato a Roma. La sua maniera risente dell’estroso manierismo di Perin del Vaga e della scuola raffaellesca, ma si caratterizza per un misurato michelangiolismo (lotto 89 stima 40.000 – 50.000 euro; aggiudicazione 89.200 euro).
Il posto d’onore spetta al Pescatore di Luca Giordano e Giuseppe Recco, dove l’analisi fisiognomica e la sensibilità paesaggistica di gusto neoveneto del primo si amalgama perfettamente nella rigogliosa descrizione della natura morta del secondo, riuscita sintesi di due grandi maestri del naturalismo napoletano della prima metà del Seicento (lotto 34 stima 40.000 – 50.000 euro; aggiudicazione 49.600 euro).
Infine, due opere assai diverse fra loro per soggetto ed epoca. La prima un’elegante Croce dipinta del Maestro di San Jacopo a Mucciana, artista fiorentino attivo tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, assai prossimo al Maestro della Madonna Strauss, imitandone la decorazione dei nimbi e dei panneggi damascati (lotto 124, stima 15.000 – 18.000 euro; aggiudicazione 22.320 euro); la seconda un olio su tela di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino, raffigurante Le tre Marie al sepolcro. Opera da riferirsi al periodo tardo dell’artista quando il sentimento creativo gli consente di immaginare complesse composizioni di carattere narrativo raggiungendo un equilibrio straordinario tra il fondamento naturalistico lombardo, l’aspetto sognante e delicato d’estrazione emiliana e la monumentale sensibilità classicista (lotto 54, stima 10.000 – 15.000 euro; aggiudicazione 22.320 euro).
Per quanto riguarda i dipinti del XIX secolo viene premiata la Maternità di Vincenzo Irolli, che si caratterizza per una affettività immediata supportata da un colorismo vivace e un plasticismo sfrangiato e struggente (lotto 221 stima 9.000 – 12.000 euro; aggiudicazione 24.800 euro).
Ottimo risultato per la trasognata Figura femminile di Giuseppe Molteni, famoso per aver inaugurato il genere del ‘ritratto ambientato’ così in voga nella Milano ‘borghese’ della prima metà dell’Ottocento (lotto 184 stima 6.000 – 8.000 euro; aggiudicazione 17.360 euro).
Di Giovanni Segantini, infine, una Natura morta di frutta fresca e di bosco, tutta giocata sui toni bruni e rossi che la rendono ‘naturalmente’ semplice (lotto 195 stima 10.000 – 12.000 euro; aggiudicazione 12.400 euro).