Dal 20 Dicembre 2013 all’8 Gennaio 2014, Tempio di Adriano – Roma
Essere o non essere è l’incipit del tema del contest.
Essere a Roma e come non essere passati per il Tempio di Adriano?
Con gli altri, prosegue il titolo. Con gli imperatori, i divi capitolini, l’aria frizzante che lambisce gli antichi marmi e i turisti con le loro reflex, la Città Eterna vi convive e sopravvive.
La capitale più sinergica della storia è davvero il luogo adatto per ospitare l’ultimo prestigioso Premio TERNA per l’arte contemporanea che ci parla di solidarietà, condivisione, relazioni a regola d’Arte.
“Vogliamo rinnovare il nostro impegno di promozione e sostegno alla cultura e alla comunità con un’edizione speciale del Premio Terna che, per la prima volta, incoraggia una forma innovativa di “solidarietà d’autore” (…). Oggi più che mai, sappiamo che la sinergia tra cultura, società e impresa è non soltanto possibile, ma anche indispensabile” racconta Luigi Roth, presidente dell’azienda che gestisce la rete elettrica italiana di trasmissione dell’energia in alta tensione, colui che ha istituito il Premio Terna per l’arte contemporanea in collaborazione con il Mibac.
1500 giovani talenti si sono iscritti al concorso. 15 i finalisti esposti al Tempio, selezionati dai curatori Cristiana Collu, Direttrice del Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, e Gianluca Marziani, Direttore di Palazzo Collicola Arti Visive a Spoleto.
3 i vincitori, eletti da una Giuria di grandi nomi del collezionismo, di cui si sente la forte impronta: Pietro Caccia Dominioni, Anna Rosa e Giovanni Cotroneo, Giorgio Fasol, Camilla Nesbitt, Giuseppina Panza di Biumo, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
L’ingresso al Tempio è come un ricordo atavico, un passaggio dal caos profano della strada alla melodia del Sacro: il visitatore viene attirato dal ritmico alternarsi di sussurri e fiati di un organo che conducono all’interno di una struttura di teli bianca, il white cube ricreato nella cella adrianea.
E’ l’opera vincitrice “Poesia di 3 metri: io e gli altri” a parlare: una scultura sonora di tubi metallici produce sussurri d’artista e altre presenze, tracciate in una lingua inaudita che evoca un’antica epopea, tramite 50 altoparlanti celati agli occhi. Una scultura di voci a cui tendere occhi e orecchie che unisce i fruitori vicini nell’ascolto. L’opera è di Davide Reimondo (Genova, 1969; vive a Milano), un momento di distacco dai suoi ultimi lavori la cui materia creativa è stata il pane.
Seconda classificata Vanessa Alessi (Palermo, 1979; vive a Berlino) con una commovente fotografia su plexiglass intitolata “W-Hole”: una bandiera trasparente si staglia sul mare, silenzioso e argenteo. Ci parla di Patria e di identità, di come questi concetti evanescenti e camaleontici siano usciti dal solco dei confini storici per adattarsi ad un’epoca di transizione.
Con “Next” Gianluca Vassallo (San Teodoro, 1974), terzo classificato, realizza un muro di 86 metafotografie: busti che indossano volti, l’uno nell’altro, uno dopo l’altro. Un processo di inclusione che parte dall’autoritratto dell’artista indossato da un prossimo, inconsapevole, sconosciuto, che a sua volta dona l’immagine del suo volto ad un altro e così via, in un simbolico ma realissimo ciclo di cessione del sé.
L’esposizione ospita inoltre le opere dei restanti finalisti tra cui notevoli installazioni come quella di Michele Spangero “ad lib.”, un ventilatore polmonare automatico che espira tramite canne d’organo, emettendo un’armonia ritmica: la metafora del vivere e condividere delegato alla tecnologia.
Di forte impatto anche “Transenna” di Enzo Umbaca che immortala una torre umana di studenti di Belle Arti dell’Aquila che sorreggono, aiutandosi l’un l’altro, un palazzo lesionato dal terremoto; con “Moss” , Massimiliano Pelletti crea un’opera on going, aperta alle modificazioni ambientali: un bassorilievo su cui gli agenti acqua e luce formano del muschio che crea una texture colorata, vita che si alimenta di altra vita. Poi ancora Gianni Moretti che innalza sopra le nostre teste un tavolo per metterci alla stregua del bambino che sogna di vedere cosa la superficie di esso celi, critica al difficile dialogo tra generazioni; i video di Davis Venturelli, Elisabetta Di Sopra, Lucia Veronesi, che spaziano dai temi sulle relazioni familiari a quelle tra l’uomo e la città o le mura della propria casa.
Il premio Terna ci regala dunque una selezione audace, trasversale e di forte impatto. Oltre ad essere un trampolino di lancio internazionale per gli artisti e uno spotlight sull’arte contemporanea, il progetto vanta una ricca collaborazione tra pubblico e privato.
Lodevole l’appello di Roth: “tutto il mondo privato oggi è chiamato a dare il proprio contributo, agevolando e promuovendo l’evoluzione delle persone e della società, all’insegna dell’arte di essere solidali”.
INFORMAZIONI UTILI
Dal 20 Dicembre 2013 all’8 Gennaio 2014
Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma.
Ingresso Gratuito
3 Commenti
Grazie della solidarietà Maria, un artista si batte con le sue opere, se le capita di scrivere della mia mostra on line basta visitare il mio Blog, vedrà anche il post dedicato al Premio Terna con la mia opera : San Francesco. SA
grazie per avermi rivelato questo triste risvolto. continui a battersi contro tutto ciò!
Maria
Molta retorica poca sostanza, lo dico da partecipante, ma chiaramente il tema mio tema su San Francesco offende la laicità proclamata della commissione che continua a magnificare l’eccentrico nulla della fantasia dei giovani artisti italiani, nulla, vuota, zero, ripetitiva priva di audacia, incapace di affrontare il Mondo, prezzolata dai soliti curatori incapaci di vedere il loro stesso tema appunto la solidarietà.Perciò i nomi dei vincitori vengono dimenticati nello stesso momento in cui vengono letti.SA