Los Angeles. “And the Oscar goes to… The Great Beauty!“. Trionfo italiano agli Oscar 2014.
Dopo “La Vita è bella” di Benigni del 1999 la statuetta dorata del Miglior Film Straniero torna in Italia con “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino battendo in finale i rivali più accreditati, il belga Alabama Monroe e il danese Il sospetto. L’Italia stacca così la Francia 14 a 12 nel numero di Premi Oscar al miglior film in lingua straniera.
Accompagnato sul palco del Dolby Theatre dal protagonista del film, Toni Servillo alias Jep Gambardella, e dal produttore Nicola Giuliano, Sorrentino ha ringraziato le “fonti d’ispirazione” Fellini, Scorsese e Maradona nonché le “sue” Napoli e Roma.
“Grazie a Toni e Nicola, grazie agli attori e ai produttori. Grazie alle mie fonti di ispirazione, i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Grazie a Napoli e a Roma, e alla mia personale grande bellezza, Daniela e i nostri due figli”.
La chiosa finale del film La grande bellezza con le parole del personaggio Jap Gambardella (Toni Servillo):
“Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.”