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Il cinema italiano visto da Milano

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Il 29 marzo 2014  il Festival IL CINEMA ITALIANO VISTO DA MILANO soffierà le sue dodici candeline. Sarà ospitato a Milano presso lo Spazio Oberdan e al MIC-Museo Interattivo del Cinema, nonchè  a Paderno Dugnano (MI) presso Area Metropolis 2.0.

Fondazione Cineteca Italiana organizza ancora una volta questa edizione con il supporto di Direzione Generale Cinema, Regione Lombardia e Comune di Milano e molti altri, con l’obbiettivo di presentare il cinema italiano di qualità, sia a firma di giovani autori, sia realizzato da registi più affermati.

Il Festival terminerà il 5 aprile 2014, un’intera settimana dedicata alla cinematografia italiana attraverso la visione di opere ed incontri con i suoi principali protagonisti.

In concorso 5 lungometraggi selezionati e giudicati da una giuria di esperti e una giuria composta dal pubblico, che assegneranno  premi in denaro. I protagonisti di questa edizione sono:

Piccola patria  opera prima di Alessandro Rossetto in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, in cui appare in tutta la sua brutale evidenza il ritratto in nero di un’Italia che sta precipitando nell’abisso di un vuoto culturale incolmabile.

I corpi estranei   opera seconda di Mirko Locatelli in concorso all’ultimo festival di Roma, che esplora la malattia di un bimbo e il dolore di un padre, impersonato magistralmente da un’interpretazione nervosa e selvaggia di Filippo Timi, che catalizza tutto il film.

L’uomo sulla luna – il secondo documentario realizzato da Giuliano Ricci ambientato nel cuore della Sardegna, dove antropologia e fiabe si mescolano in uno sguardo ironico e curioso su un mondo atavico fatto di credenze e leggende.

Fuoristrada – docu-film d’esordio alla regia di Elisa Amoruso, incentrato sulla quotidianità di un amore transgender. Un film profondo, delicato e anticonvenzionale presentato all’ultimo Festival di Roma.

Take Five  opera seconda di Guido Lombardo che, dopo aver vinto nel 2011 il premio della settimana della critica a Venezia e il premio Luigi de Laurentiis per la miglior opera prima con Là-bas – Educazione criminale (presentato in anteprima nella X edizione del nostro Festival)si ispira ora al mafia movie lavorando sull’iconografia di genere con un piglio autoriale raramente visto nel cinema italiano contemporaneo.

La grande novità rispetto alle passate edizioni è la presentazione di un nuovo genere, un ibrido – tra documentario e finzione – e la proiezione di una selezione di talenti italiani in fuga all’estero; il tutto è mosso dall’obbiettivo di presentare il maggior numero possibile di film in anteprima.

Nelle giornate del Festival verranno proiettati i migliori lungometraggi della stagione, alcuni dei quali saranno presentati dagli stessi registi, tra questi:Still Life (in sala Uberto Pasolini), Sotto una buona stella (in sala Carlo Verdone), Smetto quando voglio (in sala Sidney Sibilia).

Anche quest’anno non manca l’anteprima di un’opera restaurata,l’ultima parte del progetto Fendi-Cinema sviluppato attorno al film Gruppo di famiglia in un interno- regia di Luchino Visconti, che viene preceduto dalla proiezione del documentario L’inganno che racconta e analizza il film di Visconti.

Il Festival non si ferma qui, arriva persino nelle scuole con lezioni sul cinema organizzate presso 4 licei milanesi tenute dai protagonisti della nostra cinematografia:  Carlo Verdone, Uberto Pasolini, Sidney Sibilia e Matteo Oleotto.

Un altro appuntamento importante è la retrospettiva dedicata al regista appena scomparso, Carlo Mazzacurati di cui verranno proposti diversi lungometraggi e un documentario.

A completare questa XXII edizione del Festival, uno sguardo anche alla critica cinematografica con un incontro-dibattito tra Enrico Magrelli (critico cinematografico), Francesco Melzi D’Eril (produttore) e Luca Guadagnino (regista) proprio sulla nostra produzione.


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