Un filo di trucco, un filo di tacco: è passato anche da Milano il nuovo spettacolo di Ornella Vanoni, la signora della canzone -come l’aveva ribattezzata Mike Bongiorno- che è in giro per i teatri d’Italia a riproporre le canzoni del suo repertorio e i racconti della sua vita. Ornella con il passare degli anni, vinta la timidezza, ha scoperto che le piace chiacchierare e dopo essersi liberata con un’autobiografia qualche anno fa ormai non c’è apparizione in cui non racconti qualcosa del suo privato, passato o presente che sia. Ha quindi ben deciso di portare questa voglia di raccontarsi sul palco assieme alle sue canzoni. È una signora a cui piace fare la pipì all’aperto, racconta ad esempio, perché la fa sentire parte dell’universo. Ovviamente non mancano i racconti dei suoi amori, dal genio di Strehler alla poesia di Gino Paoli: “ti ricordi le risate?, mi diceva lui! Certo, lui rideva. Io ero innamoratissima e piangevo, la moglie piangeva, piangevamo tutte, tranne lui, che dormiva”.
Un filo di trucco, un filo di tacco prima di uscire, le diceva sempre sua madre, con la quale litiga ancora dall’aldilà: i ricordi della famiglia e dei suoi amori si alternano alle canzoni della sua storia musicale, dalle canzoni più conosciute come Una ragione di più, Rabbia libertà fantasia e Rossetto e cioccolato -ironiche e sensuali- ad altre ripescate dal cassetto come Buonanotte Piccolina o Non andare via (Ne me quiete pax) –dolci e struggenti. Trovano spazio ovviamente anche alcuni brani da Meticci, il suo ultimo album di inediti, ultimo nel vero senso della parola, dato che la Vanoni ha dichiarato di non voler più incidere nulla “tanto vende più Emma Marrone di me!”, dice lei.
Il pubblico ride e si commuove. La signora alla sua non più tenerissima età è ancora in grado di incantare una platea da tutto esaurito con pezzi interpretati con un’intensità e una personalità unica: Eternità è una di quelle canzoni che sembra possano essere cantate solo da lei, e lei ancora lo fa alla perfezione, riuscendo a stupire anche i suoi fan più affezionati. E poi ha commosso ancora con Perduto, Uomini, Albergo a ore. L’appuntamento l’ha cantata “perché tanto me la chiedono”, ma si vede che ormai non ne può proprio più, e non la si può certo biasimare per questo. Chiude con un bis, Domani è un altro giorno, e poi manda tutti a casa ché è tardi. Standing ovation più che meritata per Ornella Vanoni nella sua Milano che tanto ama, e dato il tanto successo tornerà a Milano anche l’11 giugno al Teatro Franco Parenti.
2 Commenti
c’ero ed e’ stata grande!
la signora della canzone italiana è un soprannome non casuale difatti! : )