E’ stato dichiarato dai giudici colpevole di secondo grado per tentato furto aggravato Kevin Sutherland, un pastore residente in Florida, che dal 2010 trattava la vendita di falsi quadri di Damien Hirst.
Aveva iniziato la sua attività di mercante d’arte mettendo in vendita delle opere di cowboy americani su eBay e poi era passato al vero business con uno dei più quotati artisti viventi al mondo, Damien Hirst. Sutherland aveva acquistato il suo primo ‘dot print’ – quadro minimalista dell’artista inglese composto da una serie di pois colorati – nell’agosto del 2010, rivendendolo con tanto di autentica per un guadagno di $7000. Peccato però che si trattasse di un falso realizzato da Vincent Lopreto, un falsario californiano.
Dopo la prima vendita di successo, Sutherland aveva proseguito nella sua attività di art dealer e nel dicembre 2012 aveva contattato Sotheby’s per mettere all’asta uno Spin Paining di Hirst. La casa d’asta inizialmente gli aveva comunicato che avrebbe potuto vendere l’opera per una cifra di circa $100,000 durante le vendite primaverili, ma, dopo aver contattato lo studio londinese dell’artista, senza dichiarare esplicitamente che fosse un falso, il lotto non era stato accettato nel catalogo e Sotheby’s aveva incoraggiato la Science Ltd. per attuare un’indagine più approfondita su Sutherland.
E infatti, presentandosi al mercante sotto falso nome, un detective della Science Ltd. poco tempo dopo era riuscito ad incastrare il pastore.
E ora, per quanto la difesa di Sutherland dichiari che il pastore fosse un neofita dell’arte e che agisse in totale buonafede, l’accusa sostiene che egli fosse ben informato della non autenticità delle opere. Per sapere come andrà a finire non resta che aspettare il prossimo 19 maggio, quando Sutherland sarà condannato a libertà vigilata o al carcere per un massimo di sette anni.