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Ernesto Solari scopre due opere inedite di Leonardo

Sono stati scoperti nei giorni scorsi due opere inedite di Leonardo da Vinci. Si tratta di un disegno che raffigura un busto di giovane donna e una terracotta, probabilmente l’unica opera di questo tipo realizzata da Leonardo. E’ il risultato degli studi condotti da Ernesto Solari, artista e studioso del maestro toscano, presentati a Como.

Leonardo

Sul disegno, secondo l’analisi di Solari, compare la firma “Da Vinci” riconducibile a Leonardo. Questo dettaglio, insieme all’esame al radio carbonio 14, ha portato lo studioso a trarre la conclusione che l’opera appartenesse, sicuramente, alla scuola leonardesca, se non direttamente al maestro, almeno a qualcuno dei suoi migliori allievi come Salai o Francesco Melzi. Controversa è l’identità del soggetto rappresentato: potrebbe trattarsi di Isabella d’Aragona, Bianca Sforza o, addirittura lo stesso Salai.
L’attribuzione a Leonardo della terracotta è quasi certa; l’oggetto risale alla scuola toscana di fine 1400 e inizio 1500, come confermano gli esami effettuati da Solari. Tra gli elementi che permetterebbero di attribuire al pittore questa scultura sono gli occhi socchiusi e i boccoli dei capelli. Se venisse confermato che l’opera è stata davvero realizzata dal maestro, sarebbe il primo caso di una scultura attribuita a Leonardo. Fonti dell’epoca testimoniano, infatti, che egli si dedicò anche alla scultura, ma gli esperti non sono mai riusciti a rinvenire nemmeno un esemplare da attribuire con certezza alla sua produzione.

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  • LIBRO DI ERNESTO SOLARI
    “LEONARDO-LA TESTICCIOLA DI TERRA”
    edito da Colibrì (anche in lingua Inglese)
    Unica vera nuova opera leonardesca della Milano pre-expo’

    COMUNICATO STAMPA

    E’ stato presentato a Milano lo scorso 22 Aprile il libro del Prof. Ernesto Solari, “Leonardo-la testicciola di terra”, edito da Colibrì, anche in lingua inglese, suscitando notevole interesse e numerosi consensi nel pubblico presente; si è pensato di inviare questo comunicato a quanti non fossero potuti intervenire alla presentazione.
    La pubblicazione è dedicata principalmente alla dimostrazione della paternità Leonardesca della “Testicciola di terra” (la terracotta di fine 1400 primi 1500, così definita dallo scrittore e pittore G.Paolo Lomazzo che ne era il legittimo proprietario), attraverso un percorso su tutta la scultura rinascimentale, coeva a Leonardo.
    Il libro propone anche, in alcune schede, importanti novità legate ad alcuni studi precedenti di Solari.
    -In una scheda relativa al suo studio sul Cenacolo ed alla presenza del campanile dell’Abbazia di Piona nel paesaggio lariano che si intravvede dalle aperture poste alle spalle di Cristo e degli Apostoli, spiega come sia arrivato a trovare le prove, di questa presenza ormai certa, che emersero dopo la pubblicazione del libro “Leonardo, Piona e il Cenacolo” del 2004.
    -In altra scheda, a proposito della parziale attribuzione leonardesca della Sacra Famiglia di Lipomo (Co. 2000), Solari ribadisce tale paternità apportando nuove motivazioni che porterebbero a considerare l’opera quale archetipo leonardesco di grande importanza.
    -Per quanto riguarda il controverso ritratto dipinto di Isabella d’Este, opera attribuita seppur parzialmente da Solari e da Pedretti nel 2013, Solari mostra per la prima volta il dipinto ripulito della palma e della corona che l’avevano trasformata in una Santa Caterina D’Alessandria. Solari ha poi pubblicato una serie di risposte di carattere tecnico-scientifico alle numerose osservazioni effettuate, anche in modo gratuito, da storici e critici italiani e stranieri che non sono ovviamente a conoscenza dei risultati emersi dalle indagini tecnico-scientifiche.
    -Altre schede sono dedicate ai due disegni della Sant’Anna(2009) e della Donna velata(2014).

    PER ULTERIORI INFORMAZIONI, APPROFONDIMENTI, RASSEGNE STAMPA, IMMAGINI INAUGURAZIONE E DELL’OPERA, VISITARE IL SITO http://www.museosolari.net
    PER RICHIEDERE COPIA DEL LIBRO http://www.colibriedizioni.it

    SI ALLEGA COMUNICATO ANSA DEL 22-04-2015 – ORE 20:48
    SPE:Arte 2015-04-22 20:48 ANSA – MILANO
    Arte: un nuovo Leonardo? La ‘testicciola’ a Milano
    Un libro di Ernesto Solari proverebbe l’attribuzione

    (ANSA) – MILANO, 22 APR – “In questi giorni c’è molta attenzione su Leonardo a Milano, ma l’unica nuova opera leonardesca è qui”. Non ha dubbi Ernesto Solari mentre introduce alla stampa e al pubblico per la prima volta la ‘testicciola’ di Leonardo da Vinci. L’opera fittile, già mostrata al pubblico in fotografia un anno fa a Como, arriva per la prima volta a Milano in occasione dell’uscita del libro che lo studioso e artista le ha dedicato. Un volume, quello pubblicato da Colibrì Edizioni, che intende dimostrare punto per punto perché questa testa sia effettivamente opera del genio vinciano. “Studiosi come Kemp, Villata o Paolucci non hanno il coraggio di dichiararne la paternità leonardesca e allora lo attribuiscono alla scuola del Verrocchio”, dice lo studioso che ai critici della sua tesi oppone prima di tutto prove scientifiche. Tre esami di termoluminescenza effettuati nei laboratori Arcadia di Milano, Art-Diagnostics di Pisa e TecnArt di Torino dimostrerebbero infatti che il manufatto risale agli anni a cavallo fra 1400 e 1500, in coincidenza insomma con gli anni milanesi di Leonardo. Questa datazione proverebbe la lettura di Solari che vede come soggetto il modello e allievo Salaì, immaginato a mo’ di novello Antinoo, e come destinazione d’uso della testa il fervente laboratorio milanese, elemento implicato anche dal buco in cima al capo usato per appendere il modellino e dalla permanenza del soggetto in opere di allievi come un Bacco-Cristo del Boltraffio. Un’altra prova stilistica sarebbe la presenza di boccoli inanellati che un passo del Vasari attribuisce a Salaì, ma per Solari la prova determinante è nello stilema del ‘puer et senex’: il volto della testicciola infatti sembra riprendere con particolare efficacia la proverbiale ambiguità dei volti leonardeschi, lieti da un lato e seri dall’altro.
    Questa caratteristica si ritrova in una testimonianza del Lomazzo, un passo del 1584 che parla di una ‘testicciola di terra di Christo fanciullo’ colto da Leonardo proprio in quell’espressione così tipicamente leonardesca: “Finora il passo è stato riferito al Cristo Gallandt, altro manufatto di cui non voglio negare la paternità leonardesca – dice Solari – ma quel Cristo non è fanciullo, e l’opera non è nemmeno una testa bensì un busto”. Sono queste prove a convincere sempre di più dell’autenticità il proprietario del manufatto che circa 6 anni fa acquistò l’opera da un antiquario a Parigi per soli 6mila euro e ora rivela di aver ricevuto un’offerta da 10 milioni: “Ma se fosse un Verrocchio sarebbe troppo, se fosse un Leonardo sarebbe poco”. Al di là del ritrovamento di un nuovo Leonardo, comunque per Solari la questione della ‘testicciola’ avrebbe un preciso interesse storico-artistico: “Molte fonti, fra cui il diretto interessato, ci dicono che Leonardo fu scultore-plasticatore oltre che pittore, ma dove sono finite tutte le sue statue?”.
    (ANSA).
    YUO-RT/ S0B QBXB

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