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Campigli e il ‘900 antico alla Magnani Rocca. Meditazioni sull’archetipo femminile

Massimo Campigli: Donna e casa, 1965
Massimo Campigli: Donna e casa, 1965
Massimo Campigli: Donna e casa, 1965

Donne, infinite donne, elegantissime, ingioiellate, eppure prigioniere. Il mistero che si cela nell’arte di Massimo Campigli viene indagato in oltre ottanta opere, concesse da celebri musei e raccolte private, a documentare l’intero percorso dell’artista, dagli anni venti agli anni sessanta, quando le sue iconografie tipiche, figure femminili racchiuse in sagome arcaiche di grande suggestione simbolica, divengono esplicite meditazioni sull’archetipo femminile, sempre in equilibrio fra ingenuità e cultura, con una stilizzazione geometrica che rende personalissima la sua maniera.

In concomitanza con la pubblicazione del Catalogo generale dell’artista (realizzato dagli Archivi Campigli) la mostra “Campigli. Il Novecento antico”, a cura di Stefano Roffi, presso la Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma), dal 22 marzo al 29 giugno 2014, richiama così l’attenzione su uno dei pittori più significativi del Novecento italiano, presente nei maggiori musei del mondo ma pressoché assente dalla grande scena espositiva dopo la memorabile mostra che la Germania gli dedicò nel 2003.

Massimo Campigli, Ritratto di Olga Capogrossi, 1959 o 1960
Massimo Campigli, Ritratto di Olga Capogrossi, 1959 o 1960
Massimo Campigli: Femmes dans le metro, 1952
Massimo Campigli: Femmes dans le metro, 1952

Cinque le sezioni: la ritrattistica, con le effigi di personalità del mondo della cultura, ma anche amici, signore belle e famose; la città delle donne, che accosta opere che rivelano l’ossessione per un mondo che pare tutto al femminile; le figure in sé prive di identità ma caratterizzate da scene di gioco, spettacolo, lavoro; i dialoghi muti, coppie vicine spazialmente ma incapaci di comunicare, prigioniere del proprio mistero; gli idoli, presentati nell’evoluzione dalle figure idolatriche tratte da Carrà negli anni venti a quelle di ispirazione primitiva che compaiono a partire dagli anni cinquanta. Di particolare interesse l’accostamento, per la prima volta in un’esposizione, delle quattro enormi tele che Campigli teneva nel proprio atelier.

Massimo Campigli: La famiglia dell'architetto Gio Ponti, 1934
Massimo Campigli: La famiglia dell’architetto Gio Ponti, 1934

INFORMAZIONI UTILI

CAMPIGLI. Il Novecento antico.

Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).

Dal 22 marzo al 29 giugno 2014. Aperto anche tutti i festivi.

Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua.

Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337

Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 12,00 (ingresso e guida).
Ristorante nella corte del museo tel. 0521 848135.

Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Stefano Roffi.

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