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La frenetica energia di Mark Rothko all’asta da Christie’s a New York

“Stima a richiesta” recita il catalogo di Christie’s proponendo all’asta Post-War & Contemporary Art del 13 maggio a New York un imponente Senza titolo di Mark Rothko.

Mark-Rothko
Il dipinto, vibrante e commovente, risale al 1952, ovvero ai primi anni della maturità artistica di Rothko che improvvisamente era arrivato a concepire una nuova visione e un nuovo linguaggio strutturale che avrebbe poi reso iconica la sua arte. La nuova visione si manifesta qui attraverso una vasta superficie pittorica, straordinariamente dipinta con più strati di colori, colori caldi e luminosi, stesi con pennellate turbolente che rendono l’opera vivida e carica di potenza espressiva. “Linguaggio del sentimento” lo chiamò l’artista Robert Motherwell.

Ciò che ad un primo impatto con la tela colpisce è la sua inquietante crudezza e la sua caratteristica pittura materica e viscerale. Gli audaci blocchi di colore dal contrasto affascinante stesi nella celere pennellata di Rothko trasmettono dinamismo, vigore e una frenetica energia che evoca allo spettatore una serie di differenti visioni di una natura selvaggia. Come fiamme tremolanti, le onde del mare si increspano e si infrangono contro la riva, sotto la calda luce del sole che illumina la sagoma di una foresta oscura: questa potrebbe essere una lettura. L’occhio si fa strada nella straordinaria varietà di colori proposti dall’artista e le forme si intersecano tra loro prima di stabilirsi definitivamente in un complesso equilibrio dinamico e febbrile.

Mark Rothko (1903-1970)  Untitled  signed and dated 'MARK ROTHKO 1952' (on the reverse)  oil on canvas  103 x 62½ in. (261.6 x 158.7 cm.)  Painted in 1952.  Estimate on request
Mark Rothko (1903-1970)
Untitled
signed and dated ‘MARK ROTHKO 1952’ (on the reverse)
oil on canvas
103 x 62½ in. (261.6 x 158.7 cm.)
Painted in 1952.
Estimate on request

Tra le bande di colore predomina quella viola, nella parte superiore della tela. Con sfumature che spaziano dalla nebbia argentea ad un viola intenso, nella mente dello spettatore scorrono le vedute marine di JMW Turner, di Caspar David Friedrich, di August Strindberg e di Emile Nolde. Una solida, decisa e contrastante fascia arancione dipinta a pennellate orizzontali si interpone tra il viola della zona superiore e una banda oscura che occupa la parte bassa della superficie e che riafferra l’attenzione dell’osservatore senza lasciare che egli si perda nelle seduzioni del viola.
Costantemente attratto e respinto dalla pittura stessa, chi osserva si ritrova in balia della turbolenza emotiva che il dipinto suscita. Untitled incarna i sentimenti di Rothko stesso e materializza un vero e proprio dramma epico.
L’obiettivo dell’artista era proprio quello di stabilire una relazione diretta tra il pittore e l’osservatore e il suo intento era comunicare un’idea drammatica e tragica, profondamente esistenzialista, della percezione dell’essere umano di fronte al vuoto. Rothko risponde all’ispirazione di Matisse e in particolare al suo Studio Rosso che nel 1949 era stato installato al MoMA: il colore rosso qui domina la scena e diventa l’unico vero protagonista del dipinto.

Come in tutte le altre opere della maturità di Rothko, questo Untitled dal formato torreggiante gioca con l’emozione che in un perenne testa a testa colore e forme suscitano. La semplicità, il vuoto, l’immediatezza del mezzo pittorico, l’attimo della creazione: tutto alla fine si ricompone in un sorprendente equilibrio ed esprime una realtà emotiva e psicologica che inconsciamente la psiche umana riesce a cogliere.

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