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Róisín Murphy: dall’Irlanda all’Italo disco.

Róisín Murphy e il suo amore per la musica italiana: la cantante irlandese è di recente tornata sul mercato con un nuovo EP, Mi Senti, in cui canta in italiano alcuni grandi classici della canzone italiana, da Mina a Patty Pravo.

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Il Wicklow è una contea della Repubblica d’Irlanda: deve il suo nome ai celebri monti Wicklow che ne costituiscono la parte centrale, ed è conosciuta anche come “Garden of Ireland”. Fiumi e torrenti, che vanno a disegnare terrazze naturali, scavano verdi vallate impregnate di umori bagnati: ad est l’affaccio sul Mar d’Irlanda: coste impervie e precipitose, pericolose da approcciare con le imbarcazioni. In questo scenario si rivela alla natura Róisín Murphy rivelando in tenera età ai propri famigliari il proprio talento: un’epifania musicale in uno scenario da Wuthering Heights.
In seguito Róisín Murphy si trasferisce in Inghilterra muovendosi tra discoteche e scuole d’arte, tra il Trash e Vivienne Weestwood, ascoltando i Sonic Youth e celando la sua voce che suona(va) come quella di Elain Paige.

Nel 1994 ad un party Róisín vede un ragazzo, lo avvicina e gli chiede: «Do you like my tight sweater? See how it fits my body». Quel ragazzo è il un produttore  Mark Brydon, che la porta nel proprio studio di registrazione: nascono così i Moloko, che esordirono sulla scena electro pop nel 1995 con il loro album d’esordio intitolato Do you like my tight sweater?. Il loro è un sodalizio artistico e sentimentale benedetto da una serie di singoli di successo come Sing it Back, The time is Now e la bellissima e malata Pure Pleasure Seeker, giunge al termine nel 2001. Una volta terminata la relazione sentimentale con Mark, Róisín si dedica quindi alla propria carriera solita.

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Il primo album, Ruby Blue (2005), un universo dance di bassi sincopati e ricercatezze electro swing, è ben rappresentato dai due singoli estratti: il suadente e disturbato If We’re in Love, il cui video ci trasporta in un paradisiaco e teatrale giardino dell’Eden cucito di velluti e paillettes; e Sow Into You che, accompagnato da un videoclip biorobotico, con i suoi suoni in odor funky sembra prodotto per ispirarci le coreografie più improbabili.

Più cupa e ipnotica, quasi una commistione tra la dance europea sofisticata, scheletrica, e il beat caldo e nero d’oltre Oceano, è il suo secondo album: Overpowered (2007), un album dove l’electroclash si fonde con morbidi attimi di stampo urban-soul. Il secondo singolo estratto, Let Me Know, un brano killer da dancefloor, è uno tra i brani più riusciti del disco.

Ora, dopo un figlio e un paio di singoli a caso Róisín Murphy è tornata sulla scena con un nuovo lavoro: un EP che è un omaggio alla canzone italiana: Mi senti. Un inedito e cinque classici della canzone italia reinventati e arrangiati in versione elettronica: da Ancora Ancora Ancora e Non credere di Mina –qui in una versione da film wester- a La Gatta di Gino Paoli trasformata in un brano degno di un film horror anni ’70. Un prodotto bizzarro sospeso tra ambizioni hipster e spirito nostalgico.

Di recente, in seguito alla pubblicazione dell’EP, è uscito un articolo che riporta i suoi 10 brani italiani preferiti. Riportiamo di seguito i brani con i commenti di Róisín in proposito.

Piero Umiliani • Mah Na Mah Na (Polydor, 1968)

Non è uno scherzo. Tipiche melodie italiane. Conciso e naif, ma anche pieno di sfumature!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8N_tupPBtWQ[/youtube]

Patty Pravo • I Giardini di Kensington, da Pazza Idea (RCA, 1973)

Una versione non molto conosciuta di Lou Reed. Il testo si trasforma in un’ode a Peter Pan come fosse un personaggio che vive a Londra, con un arrangiamento analogico ed essenziale.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=oaFuif1yJtE[/youtube]

Lucio Battisti • Un Uomo Che Ti Ama, da La Batteria, Il Contrabbasso, Eccetera (Numero Uno, 1976)

Estratta da un album giustamente considerato un classico questa è una perla nata dalla collaborazione tra Battisti e Mogol.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=W3qyb0AD3ag[/youtube]

Paolo Conte • La Vera Musica, da Paris Milonga (BMG, 1981)

Il brano preferito da me e mia madre durante le nostre vacanze in Sicilia anni fa…Ah, i ricordi.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=C_RAGB5xy5A[/youtube]

Krisma • Water, da Clandestine Operation (CGD, 1982)

Duo della new wave italiana che ripercorre le radici della scena dance underground italiana.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=CZNmuSctgcM[/youtube]

Raf • Self Control, da Change Your Mind (Carrere, 1984)

Cantata in seguito anche da Laura Branigan questa è la versione originale di questo disco.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=zLGQhwCwlvk[/youtube]

Helen • Zanzibar (Discomagic, 1985)

Drum machine Exotic discoteca Mediterraneo.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=7zNcaf2cmSI[/youtube]

Sueno Latino • Sueno Latino (The Paradise Version) (DFC, 1989)

Capolavoro dell’house italiana, che suona benissimo ora più che mai.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=cWCql0NsRkk[/youtube]

William Bottin & Lucio Dalla • Lunedi Cinema, da I Love Me Vol. 1 (Tudor, 2004)

Il produttore disco William Bottin usa qui la performance vocale jazz-pop del cantautore Dalla. Sulla carta sembrerebbe non convincere… ma ascoltate!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=CQP4pife6ZI[/youtube]

Luca C & Brigante • Lucio, da Take You Higher vol. 1 (Doppia Goccia, 2010)

Speldnente come il sole del mattino!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=AV6vQDTV86E[/youtube]

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