Print Friendly and PDF

Sergio Larrain, la prima preziosissima retrospettiva italiana

sergio-larrain-vagabondages

Sergio Larrain e le sue straordinarie foto in mostra ad Aosta per la prima preziosissima retrospettiva italiana a lui dedicata.

Un’occasione unica per ammirare le immagini d’autore del grande fotografo cileno, che ha vissuto ritirato dal mondo e per tutta la sua vita non ha mai voluto che si organizzasse una mostra delle sue foto.

Il paziente e lungimirante lavoro di Agnès Sire, direttrice della Fondazione Henri Cartier-Bresson e amica personale di Larrain, è riuscito a strappare il consenso per una retrospettiva dopo la sua morte e soprattutto a salvare gli scatti di una vita che Larrain voleva distruggere.

Così, a due anni dalla scomparsa, alle Cantine del Forte Bard di Aosta, si è aperta la prima preziosissima retrospettiva italiana dedicata a Sergio Larrain, con 127 delle sue foto, scattate tra il 1950 e il 1964 tra cui diversi inediti, libri, filmati e alcune riviste che pubblicarono i suoi scatti.

La mostra curata da Agnès Sire con la preziosa collaborazione di Magnum Photos, si intitola Vagabondages

sergio-larrain-vagabondages

Sono gli ultimi del mondo e un mondo spesso fatto di diseredati, di persone umili, di dimenticati, di bambini spersi che sembrano navigare come fantasmi in spazi sospesi, i protagonisti degli scatti di Larrain.

sergio-larrain-inca-empire-1960

Un cileno che ha raccontato il Cile e l’America latina destrutturandola. La sua fotografia è andata oltre tutti gli stereotipi. Ogni scatto riesce a mettere in moto la fantasia e la sensibilità di chi guarda, ‘solidificando fantasmi’.

Come Larrain stesso spiegava “E’ dentro di me che cerco le fotografie, quando guardo fuori con la macchina fotografica in mano. Posso solidificare questo mondo di fantasmi quando trovo qualcosa che entra in risonanza con quello che è dentro di me”.

sergio-larrain-vagabondages

Uomo schivo e alla perenne ricerca di se stesso, che attraverso la fotografia esplorava la purezza del gesto, Sergio Larrain è stato l’ispiratore di generazioni di fotografi e smise di scattare nel 1971, perchè, come spiega la curatrice della mostra, il fotografare non lo faceva più sentire libero.

” Una bella immagine è il risultato di uno stato di grazia. La grazia si manifesta quando è liberata dalle convenzioni, come  un bambino che scopre la realtà. Il gioco allora consiste nell’organizzare il quadro” Sergio Larrain

La mostra è visitabile fino al 9 novembre 2014- Aosta-Cantine del Forte di Bard

Commenta con Facebook

leave a reply