Severino Salvemini e l’arte del citofono, o per meglio dire con l’autore, “Prego farsi riconoscere al citofono”.
L’originale volume, edito da SKIRA, verrà presentato Giovedì 3 luglio alle ore 18.00 a Cascina Cuccagna a Milano (via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori)
Con i testi di Philippe Daverio, Beppe Severgnini e dello stesso Severino Salvemini, il volume è una raccolta di Acquerelli raffiguranti citofoni. Che strana idea.
L’acquerello, tecnica raffinata solitamente associata alla descrizione dei paesaggi e dei landscapes panoramici (non a caso forma d’arte preferita dagli intellettuali del Grand Tour), precipitato a ritrarre oggetti quotidiani, soggetti poveri, realtà degradate.
Usato per enfatizzare particolari, micro-approfondimenti, dettagli insignificanti. Non fatevi ingannare. Date uno sguardo attento ai citofoni del libro “incontrati” in diverse città del mondo e in diversi quartieri. Riconoscerete che essi non sono oggetti banali e impersonali. Anzi. Sono un simbolo esplicito ed esteriore di chi abita in un luogo specifico e sono un carattere dell’ambiente urbano, alla stregua di altri elementi decorativi più nobili del nostro immaginario.
Il citofono è un artefatto culturale: incarna attraverso un semplice strumento di comunicazione valori, credenze e identità di chi vive in un certo spazio. La sfida del volume di Severino Salvemini sta proprio nel contrasto di una tecnica esteticamente alta per ritrarre invece la realtà che scorre davanti ai nostri occhi, oggi, in questo momento, nelle nostre metropoli. La tecnica così perde la tipicità dello sketchbook e anche il romantico sentore della campagna e diventa un punto di vista diverso per interpretare la città con una lente focale aggiuntiva.
Alla presentazione in Cascina Cuccagna, con l’autore interverranno Gianni Biondillo, Gianluigi Colin, Angela Vettese.
Severino Salvemini, professore dell’Università Bocconi ed esperto di Economia delle Istituzioni culturali, ha insegnato in importanti università italiane e straniere e scritto molti volumi in tema di organizzazione aziendale. Da sempre “sconfinatore” in ambiti non suoi, è appassionato di arte, di musica, di cibo e di cinema. In questo libro si cimenta in un originale carnet de voyage.