Nel bene o nel male, purché se ne parli? Dopo la bufera di qualche settimana fa che qui in Italia ha investito Germano Celant riguardo la notizia del notevole compenso (per la cronaca: 750.000 euro più IVA) per la curatela del padiglione Arts and food per Expo 2015, ora è The art news paper a tirare fuori nuovamente l’argomento.
Nell’articolo sulla rivista straniera dal titolo “Quanto sono pagati davvero i curatoti?” Julia Halperin e Gareth Harris hanno deciso così di approfondire l’argomento proponendo dei paragoni e confrontando le parcelle di circa 40 curatori internazionali e organizzatori biennali.
Tra gli esempi riportati alcuni compensi di curatori di eventi di alto profilo come Documenta, la Biennale di Gwangju e la Biennale di Venezia. Quest’ultimo ad esempio dovrebbe guadagnare circa 90.000 € l’anno ( prezzo che può variare da circa € 120.000 a € 180.000, in base alla quantità di tempo necessario per i preparativi). Per la Biennale di Gwangju il compenso dovrebbe aggirarsi sui 100.000/150.000 euro. Infine, lo stipendio per il direttore artistico di Documenta -che si svolge ogni cinque anni e che richiede una preparazione di tre anni – dovrebbe aggirarsi intorno ai € 25 milioni (più o meno lo stipendio di un professore universitario di ruolo)