Riflessione al vetriolo
Il desiderio di lasciare una traccia di noi, della nostra evaporabile esistenza in questo mondo, è un sentimento che tutti proviamo almeno una volta nella vita, ma che pochi “grandi uomini” coltivano con ardore.
Il miraggio di attraversare l’oceano del tempo e donare un poco di noi ai posteri è una vanità concessa a pochi, agli artisti in genere, in special modo ai musicisti ai quali è ora consentito addirittura di comporre ed esibirsi post-mortem, come l’ultima fantasmatica e olografica interpretazione di Michael Jackson che canta e balla inediti pezzi arrangiati come il Divo avrebbe fatto, gulp!
Ma si sa, business is business e poi, in fondo, l’adorazione feticistica porta a sorvolare sul non trascurabile dettaglio che trattasi di transmutazione fumettistica.
E agli altri, gli artisti visivi per intenderci, a che diavolo può servire questa diavoleria della tecnica? Mi pare a poco, tuttalpiù qualche video che riproduce il maestro all’opera.
Eppure il tema dell’immortalità è ben presente nelle intenzioni degli artisti, così centrale che alcuni di Loro, i più dotati, hanno trovato il modo di superare il confine che separa l’aldilà dall’aldiquà, precorrendo e superando le più sofisticate tecnologie. Come? Siete curiosi?
Nel modo più diretto, ispirando i cuori e le menti di talentuosi amanuensi che guidati dai Defunti Maestri eseguono e spesso migliorano -si capisce, uno sguardo dall’alto è più lucido- le loro opere.
Tanto da giustificare l’adagio: produce più da morto che da vivo! In fondo se i numeri sognati danno luogo a vincite milionarie, perché la smorfia dell’arte non può fruttare altrettanto?
Come diceva Gigi Marzullo ,la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio? Mah!
Immortali Saluti
il Vostro LdR
PS: Naturalmente ogni riferimento a fatti o persone vive o trapassate è puramente casuale e frutto di fantasia