Un borgo medievale rimasto meravigliosamente intatto, una sorgente termale incastonata e incorniciata fra colli e cipressi della Val d’Orcia, una piazza-vasca rettangolare 50 x 30 metri di origine cinquecentesca da cui sgorga e ribolle acqua calda e fumante che esce dalla falda sotterranea a mille metri di profondità di origini vulcaniche. In pratica: avere le terme in piazza. In due parole: Bagno Vignoni. Villaggio senza tempo nato attorno a Piazza delle Sorgenti, la piscina-vasca termale fatta a piazza su cui si specchia il paese intero le cui acque si dirigono e diramano tra rivoli e gorelli verso la scarpata calcarea del Parco naturale dei Mulini.
5,5 km da San Quirico d’Orcia, 15 km da Pienza, 20 km da Montalcino, meno di 30 km da Montepulciano. La Via Francigena che gli cammina accanto e una serie di illustrissime frequentazioni sacro-profane che l’hanno accompagnata nei secoli (Caterina da Siena, Papa Pio II Piccolomini, Lorenzo il Magnifico) cullandosi nelle sue acque benefiche. Le stesse che ispirarono i versi di Lattanzio Tolomei, dotto senese, dedicati alle Naiadi, Ninfe delle fonti e dei fiumi, composti e scolpiti nel Cinquecento su una colonna nel loggiato di Santa Caterina a “bordo vasca”:
“O Naiadi che abitate questi caldi vapori liberando il fuoco perenne fra le onde restituendo col vostro eterno fluire i sofferenti liberi dalla morte odiosa, io vi saluto, e voi donate acque copiose. Scorrete leggiadre o buone sorgenti e portate agli infermi col vostro fluire la salute ed ai santi un bagno dolcissimo. Entrambi vi saranno grati”.