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Alessi, design d’eccellenza a marchio italiano da più di novant’anni

Alberto Alessi Alberto Alessi con il bollitore di Richard Sapper
Alessi design
Alessi e alcuni prodotti storici

A volte non basta che un prodotto sia utile e funzionale: esso deve anche emozionare. E c’è chi sa rispondere alle esigenze di questa grossa fetta di pubblico, le cosiddette vittime del design: è Alessi, l’azienda italiana fiore all’occhiello del design fondata nel 1921 da Giovanni Alessi. Vincitrice di numerosi premi, tra cui il Green Good Design Award del 2012, riconoscimento internazionale assegnato alle aziende che contribuiscono a progettare un mondo migliore, dalla sua apertura Alessi ha svolto un ruolo di punta nel settore, diventando un modello per tutte le altre aziende italiane.

La fabbrica quasi secolare, ricca di idee e successi che hanno cambiato la storia del design, mosse i primi passi distinguendosi come laboratorio metallurgico con fonderia legato alla produzione industriale, per diventare a partire dagli anni ’70 con l’arrivo di Alberto Alessi, tutt’oggi al timone dell’azienda, un marchio di punta a metà strada tra industria e arte.

Alberto Alessi
Alberto Alessi con il bollitore di Richard Sapper

L’intuizione di Alberto Alessi scavalcò i confini della funzionalità per abbracciare le emozioni che gli oggetti suscitano. Essi comunicano dei valori, hanno una precisa identità: in essi c’è poesia. Già a partire dagli anni ’50 Alessi aveva iniziato a rivolgersi a designer esterni per la progettazione di nuovi prodotti, ma è dagli anni ’70 che lo sviluppo dell’azienda si affida ai nomi più celebri del settore: Franco Sargiani, Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni, Aldo Rossi, Michael Graves, Philippe Starck e Alessandro Mendini furono i primi, e poi arrivarono Silvio Coppola, Giulio Confalonieri, Bruno Munari, Pino Tovaglia e Silvio Coppola.

Recentemente intervistato a Londra da The Guardian in occasione del 25° anniversario del Design Museum, Alberto Alessi, 68 anni, di cui 45 spesi al comando dell’azienda, ha svelato il suo metodo di intuizione del successo di un prodotto, basato su schede di quattro parametri, dove per ciascun parametro possono essere conferiti fino a cinque punti: “Se un oggetto ottiene 18 punti totali sarà un successo garantito”.

Alessi, i cavatappi di Alessandro Medini
Alessi, i cavatappi di Alessandro Mendini

 

Ne sono un esempio la caffettiera 9090 di Sapper che ne 1979 vinse il Compasso d’Oro e nel 1983 il Design Plus di Francoforte, le posate Dry di Castiglioni (Compasso d’Oro 1984), le caffettiere Conica e Cupola (1982 e 984), il bollitore 9093 firmato Micheal Graves.

Ma in tanti anni di prodotti che hanno fatto centro nel cuore degli appassionati, non sono mancati insuccessi e fiaschi: a volte la critica ha sottolineato pecche circa la funzionalità degli oggetti, come è stato per il bollitore Hot Bertaa di Philippe Starck, dall’aspetto di un elmo da vichingo, considerato da tutti quasi impossibile da riempire; o dello stesso designer lo spremiagrumi Juicy Salif che pare spruzzasse succo ovunque, tranne dove si voleva.

“Ma io ho una visione molto positiva dei fiaschi” – afferma Alessi – “Essi mostrano in un lampo i limiti. E’ molto importante lavorare sull’orlo dell’impossibile”, senza tuttavia perdere l’appoggio della clientela.

Alessi, Bollitore Hot Bertaa di Philippe Starck
Alessi, Bollitore Hot Bertaa di Philippe Starck

Per quanto il settore stia vivendo un periodo difficile, minacciato dai bassi costi della produzione cinese, Alessi non perde di vista il suo obiettivo finale, quale offrire un po’ di felicità e l’opportunità per la clientela di migliorare la propria percezione del mondo. Secondo Alessi il designer è un mediatore artistico che valuta da una parte la ricerca estetica del prodotto, e dall’altra si relaziona con il mercato, con i bisogni – o come dice Alessi – “i sogni” del pubblico.

I successi del marchio piemontese, esposti attualmente in numerose istituzioni museali mondiali – oltre che nel Museo Alessi realizzato a cura di Alessandro Mendini – sono sbarcati a luglio 2014 in Germania. Dopo il successo del primo “Super and Popular” Pop-Up Store aperto a Parigi, anche Berlino ha ora una temporary shop dedicato ai prodotti Alessi che hanno segnato gli ultimi 60 anni di design.

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