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Sognando Cracovia con Immanuel Casto e Romina Falconi

Sognando Cracovia con Immanuel Casto e Romina Falconi: tra voglia di teatralità e una corsa verso Sanremo. Nuove forme di cantautorato che nella discografia italiana si affacciano battendo percorsi da inventare giorno per giorno, guardando alla libertà degli anni ’80 e sperimentano vie indipendenti.

Immanuel Casto -star virale del web- e Romina Falconi… Giovani, belli e creativi: sono loro la nuova coppia più bella del mondo. Immanuel re delle provocazioni e dell’ironia ha fatto del connubio porno/synth-pop il proprio marchio di fabbrica: Freak & Chic è il suo ultimo, dal quale sono stati tratti i singoli: Zero Carboidrati, Tropicanal e Sexual Navigator. Romina Falconi parte invece  dal Festival di Sanremo nel 2007, va poi in tour con Eros Ramazzotti e nel  2012 partecipa a X Factor. Nel 2013, dopo aver già duettato in Crash e Eyeliner, i due si ritrovano per registrare un nuovo duetto: Sognando Cracovia, ultimo singolo estratto da Freak&Chic. Attualmente Romina sta lavorando all’originale trilogia Certi sogni si fanno Attraverso Un filo d’odio, composta da tre EP, l’ultimo dei quali in uscita in autunno. E nel frattempo hanno ben deciso di andare in tour assieme. Incuriositi da questa strana coppia abbiamo deciso di incontrarli per fargli qualche domanda…

immanuel casto romina falconi

Una domanda che siete stufi di sentirvi rivolgere?

Romina: quando mi chiedono di XFactor… Quando mi chiedono come è stato. Non che non ne possa più, ma è quella che mi chiedono più spesso. Come è stata questa esperienza?, mi chiedono. Un tritacarne. Che rifarei dato che in quel periodo avevo bisogno di mettermi in gioco. L’aspetto positivo è che provenivo già da una gavetta. Il talent di solito invece tende a giocare un po’ al brutto anatroccolo che diventa cantante, trovando talenti tra chi il giorno prima faceva l’avvocato, lo shampista… In questo senso è molto pericoloso perché chi non ha idea di come sia la discografia rischia di credere di essere arrivato, invece è un’esposizione mediatica fine a sé stessa. Inoltre discograficamente parlando tu non hai potere decisionale e quindi sei un po’ come un manichino. A volte va bene e a volte no. Lo consiglio a tutti, ma c’è da lavorare e rimboccarsi le maniche anche dopo.

Immanuel: c’è una domanda che non sopporto, ma che però scuso. Mi chiedono sempre qual è l’origine del termine porn groove.

Qual è l’origine del temine porn groove?

Per porn groove si intendeva negli anni ’70 le colonne sonore dei film porno. Mentre attualmente questo termine è stato riscoperto -come ci insegna Wikipedia- per indicare brani i cui testi affrontano tematiche di natura principalmente sessuale. In italia, sempre secondo Wikipidia, sono considerato il principale esponente.

I vostri percorsi artistici hanno partenze molto diverse: Romina gioca la carta Sanremo -la più istituzionale delle istituzioni- e Immanuel invece si gioca la carta web, la via meno strutturata ma più contemporanea. Come si sono incrociate queste strade?

Immanuel: il punto di contatto è molto semplice: abbiamo lo stesso manager. Nel 2011 mi serviva una voce femminile per Crash, e mi proposero Romina che aveva un percorso completamente diverso dal mio, arrivando dalla classica scuola del bel canto italiano, e francamente mi sorprendeva che lei si volesse prestare. Dicevo: ma no va beh, figurati se viene a cantare delle porcate -aprimi il pc!- invece ha dimostrato grandissima autoironia. Di persona, poi, ci siamo conosciuti in una capitale balcanica. Era Tallin, in Estonia?

Romina: non mi ricordo… (ridono)

Immanuel: ed ora abbiamo portato questo connubio anche dal vivo. E siamo contenti perché la cosa sta funzionando molto bene.

Romina: il destino fa cose un po’ strane. Lui per me rappresentava la libertà. L’Icaro che è riuscito a volare, ma con ali vere, non di cera. Per me quindi è stato un esempio. Nel trovare il coraggio di autoprodursi partendo da sé stessi senza avere padroni.

Freak-Chic

Da poco è uscito il vostro nuovo duetto, che dà anche il titolo al tour: Sognando Cracovia –  contenuto nel nuovo disco di Immanuel Freak&Chic. Chi mi racconta come è nata questa canzone?

Immanuel: è una canzone nel mio pieno stile, racconta una storia senza dare giudizi. È la storia tra un uomo vetusto, un senex come direbbe Dante, e un’avvenente badante nell’est. Nel video e nel testo non c’è particolare cinismo, non è che lei sia dipinta come una stronza in attesa che il vecchio tiri le cuoia per farsi intestare tutto, anzi è una storia carina… Se è grottesca non è colpa mia: di storie come questa di Sognando Cracovia oggi ce ne sono tantissime.

Romina: esatto, è una storia come tante oggi, che racconta il dare e avere.

Immanuel (citando il testo delle canzone): Io e te in questo do ut des, l’amore ai confini dell’est.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=7D3pNVq0Em0[/youtube]

La vita di una pop star è costellata di successi e delusioni, nel vostro caso poi avete scelto di battere una strada che si presta a facili critiche. C’è qualcosa che vi ha ferito o infastidito particolarmente?

Romina: io sono molto fragile nella mia vita, ma siccome non giudico mai nessuno poi non mi toccano molto le cattiverie. Quando mi dicono: ma si, quella lì è una borgatara… Io rispondo: è vero! (ride).  Una cosa che sicuramente mi fece molto male, a X Factor, fu quando venivano da me a dirmi… Anche Arisa, molto carinamente (ho un bel ricordo di Arisa, specifica), venne da me e mi disse: “tu hai fatto sanremo, hai più esperienza degli altri e quindi devi mostrare più sicurezza finito di cantare. Sul palco hai una sicurezza e poi giù dal palco sei un uccellino spennacchiato”. Me l’ha detto anche mia sorella eh… Ma sul palco io ho una libertà per la quale riesco a sentirmi sicura, poi no… Nemmeno se vincessi venti Grammy riuscirei a ostentare sicurezza scesa dal palco. Mi sento su un filo. Non voglio fingermi migliore o diversa da quello che sono.

Immanuel: mi da molto fastidio essere frainteso e la censura preventiva. E a volte ne sono stato vittima. Dal momento che io non metto dei cartelli che dicono questo va bene e questo non va bene, ma mi limito a raccontar delle storie. Ci fu un grande tam-tam, ricordo, per un concerto che dovevo tenere a Udine, inserito all’interno di un festival e ci furono persone della giunta comunale che si dissero assolutamente contrarie al mio concerto.

Al Sud per ora non sono previste date…

Immanuel: No, credo siano in trattative, è una cosa a cui tengo molto… Non saprei dire perché, forse ci sono anche questioni economiche. Ma sono positivo.

romina falconi attraverso

Romina, come è nata l’idea di una trilogia di EP invece di un singolo album? Abbiamo già apprezzato le sperimentazioni dei primi due, in bilico tra l’elettronica e la melodia, dal terzo cosa ci dobbiamo aspettare?

L’idea dei tre EP è nata perché economicamente 5 canzoni a volta non era come 10 tutte in una volta. Inoltre tendiamo a vivere ancora di regole anni ’80 e ’90, che non sono più buone per questi anni qui. Secondo me è tutto da riscrivere. Questo mi ha anche permesso di girare molti video, pensando di estrarre almeno due singoli da ogni EP. Molto umilmente mi sono chiesta quale fosse il modo migliore di propormi, per me che vivo di teatralità, che mi piace interpretare personaggi diversi, a volte scomodi, senza per forza cercare di fingermi migliore, prendendo anche dalle mie isterie… Ed ho pensato che la risposta fosse quella di fare uscire più video possibile.
Ora uscirà anche il terzo EP, che è completamente diverso dai primi due, con cinque canzoni molto diverse, con cinque modi di parlare molto diversi tra loro, ce n’è una più violenta, una più romantica, una sensuale…Non avevo mai scritto sul tema della sensualità e arrossivo ogni volta che finivo una frase…

Dopo avere duettato nei pezzi porn groove di Immanuel?
Sì, perché in questo caso è più personale, e raramente una donna ha affrontato il sesso come se fosse una cosa bellissima e pulitissima, al massimo ancora di parla di “letto”.

(Continua Romina) Gli anni ’80 hanno rappresentato per noi un’epoca bellissima, con dei personaggi meravigliosi: oggi invece ci autocensuriamo. Siamo tutti impomatati. Tutti che cercano di essere migliori. Nessuno con una pecca. Penso a Sbattiamoci di Renato Zero. A comprami di viola valentino. Alla Carrà…

Immanuel: ...A Ivan Cattaneo, Malgioglio, la Rettore, a loro modo anche Mina e Anna Oxa, Jo Squillo… Erano personaggi non di nicchia, rappresentavano il mainstream, facevano spettacolo con grandissima teatralità, proponendo dei personaggi molto connotati, delle provocazioni, dell’ironia. Cose che oggi sarebbero impensabili. Immaginiamo oggi un artista che va in prima serata, prodotto da una major, a cantare Violentami- sul metro… Verrebbe sbranato dalle associazioni. E noi prendiamo a piene mani da quell’eredità.

Romina: Pur provenendo da background diversi entrambi abbiamo voglia di teatralità. Ormai non ci sono più cantautori teatrali. Penso a Jacques Brel…

A proposito di anni ’80 facciamo ora il gioco del se fosse.  Immanuel, se Romina fosse un’opera d’arte?

Immanuel: Un Tamara de Lempicka.

Romina, e se Immanuel fosse un’opera d’arte invece?

Romina: l’Origine del mondo di Courbet.

Un gusto di gelato.

Immanuel: Romina sarebbe… Il caramello salato.

Romania: Manuel invece sarebbe ricotta e fichi…!

Un cartone animato.

Immanuel: Romina sarebbe una via di mezzo tra Candy Candy e Lamù.

Romina: Lui invece una via di mezzo invece tra Sailor Moon e Lady Oscar.

Immanuel: …Un paladino confuso dal punto di vista sessuale, insomma (ridono).

Una pratica sessuale.

Immanuel: Beh, Romina… La spagnola! (Romina arrossisce e ride)

Romina: Immanuel sarebbe… Il rimming!

La parte che più vi piace del vostro corpo?

Romina: Nel tempo ho imparato a farmi piacere il mio sedere. Ho sempre avuto paura di avere il sederono grosso, ormai invece mi piace un sacco!

Immanuel: Ho sempre avuto un rapporto molto conflittuale con il mio corpo. Direi gli occhi.

Il vostro libro preferito?

Immanuel: Solo uno? Per la saggistica L’illusione di Dio di Dawkins, Il ritratto di Dorian Gray o la saga di Games of Thron tra i romanzi e per la psicologia Donne che amano troppo di Norwood.

Romina: Le nonne, di Doris Lessing. Mi dicono tutti che è un mattone, ma a me fa impazzire Così parlò Zarathstra di Nietzsche. Poi consiglierei a tutti le opere di Eric-Emmanuel Schmitt.

Il film del cuore?

Romina: il mio evergreen è Via col Vento. Poi Memento… Tutto quello che riguarda Noland per me è illuminante.

Immanuel: per me sarebbe più facile con le serie tv probabilmente… Tra i film comunque Dogville, di Lars Von Trier. Tra i serial Six Feet Under.

FONT

Cosa si deve aspettare il pubblico al vostro show?

Romina: di tutto.

Immanuel: non sai cosa succede nel camerino!

Romina: comimciamo in maniera molto sobria. Entriamo vestiti d’oro, ansimando, cantando Je t’aime… moi non plus. Poi facciamo Fever, Escort 25, Circe, Il Mio Prossimo Amore… Io intervengo nelle sue canzoni cercando di arricchirle quanto più posso, e lui fa lo stesso con i miei brani. Per noi non è un lavoro… Il tour è un regalo. Non ci risparmiamo niente, giuro che non vi annoierete!

Immanuel: credo che il punto di forza di questo show sia proprio la varietà, innanzitutto abbiamo me e lei, due mondi diversi, quindi le mie provocazioni, la mia ironia, e la presenza raffinata di Romina, la sua voce molto emozionante. Poi dal punto di vista musicale c’è tutto: l’elettronica fa da padrona, però abbiamo anche il pop, la dance, l’industrial, pezzi rock, pezzi jazz, pezzi completamente acustici. C’è davvero un mondo che coinvolge il pubblico e che mantiene viva l’attenzione.

La chimica è perfetta, avete mai pensato a album di duetti?

Immanuel: Dire che non si esclude. Abbiamo un sacco di progetti in ballo

Romina: sicuramente continueremo a collaborare, io senza i suoi consigli non so come farei!

Immanuel (ride): ma non è vero!

Romina: sì, mi piace che Immanuel giochi un po’ anche nel ruolo dell’art director con me, perché io da lui ho solo che da imparare.

Cosa non vi ho chiesto e avreste voluto vi chiedessi?

(Si scambiano un’occhiata di intesa e poi, assieme rispondono) Se ci piacerebbe partecipare a Sanremo!

Vi piacerebbe partecipare a Sanremo?

Immanuel: Ci piacerebbe molto. Abbiamo proposto un brano. Una duplice sfida. Soprattutto per me che ho un background tutt’altro che sanremese, con un approccio tutto incentrato sull’interpretazione di personaggi che raccontano storie in prima persona, è un tema veramente forte e una sfida che abbiamo lanciato alla commissione.

Romina: è un tema grave, parla della violenza, di ogni forma di violenza… E vogliamo proprio essere teatrali! Se mai dovessero prenderci quindi non sentirete la classica canzone sanremese. 

 

Queste tutte le date di Sognando Cracovia Tour

  • 25 ottobre Naonian Concert Hall di Pordenone
  • 29 ottobre all’Alcatraz di Milano
  • 30 ottobre al Teatro del Giglio a Lucca
  • 8 novembre all’Estragon di Bologna
  • 14 novembre al club Tipografia di Pescara
  • 21 novembre all’Hiroshima Mon Amour di Torino
  • 28 novembre al BlackOut di Roma
  • 29 novembre al Karemaski di Arezzo
  • 12 dicembre a Il Circolo di Mariano Comense (Co)

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