La mostra “Dai samurai a mazinga”, dedicata al Giappone ,conclude il ciclo sull’Oriente a Ca’ dei Carraresi a Treviso. Dall’11 ottobre al 22 febbraio 2015, la retrospettiva approfondisce i miti e culti dal tempo dei Samurai e delle Geishe ai Robot eroi dei manga.
La mostra è finanziata da Fondazione Cassamarca, organizzata da Sigillum e curata da Adriano Màdaro e Francesca Morena, allestita dagli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo. Vastissimo è il numero dei reperti: circa 500, che fanno parte di collezioni private o museali, e che spaziano dai kimono in seta di eleganti Geishe alle armi, come diverse spade, che rappresentano l’oggetto nel quale si incarnava la sacralità del Samurai.
Nella mostra si possono ammirare anche ceramiche e porcellane, rotoli dipinti e paraventi, lacche e stampe dell’Ukiyo-e dei grandi maestri (Hokusai, Utamaro e Hiroshige), tra cui anche shunga (le immagini erotiche), netsuke, maschere, tessuti fino ad arrivare – seguendo il percorso predisposto nella mostra – ai fumetti, ai robot giocattolo e agli spezzoni di film di Akira Kurosawa.
Colpisce come – dalla seconda metà dell’Ottocento, quando gli assetti politici giapponesi iniziarono a cambiare sensibilmente – l’Oriente e la cultura giapponese in particolare siano entrati nella nostra quotidianità e nel nostro immaginario, diventandone parte integrante.
Siamo nel 1635 quando in Giappone viene promosso il “Sakoku”, ovvero l’editto isolazionista, che fece in modo che si creasse all’interno del paese un’identità culturale decisamente originale, forte, chiusa e con radici profonde. Ci vorranno due secoli, la deposizione dell’ultimo membro dello shogunato Tokugawa e la cessione del potere al giovane imperatore Meiji (1852-1912) per aprire le porte all’occidente dopo secoli di isolamento politico e culturale.
La data da tenere a mente è il 1868: l’Occidente viene a conoscenza di una cultura millenaria che si basava su miti e rituali e tematiche che influenzeranno costumi e movimenti artistici come l’Impressionismo e l’Espressionismo, andarono ad attingere nell’Oriente motivi e tecniche pittoriche, simbolo di un distacco dalla tradizione.
Nella seconda parte dell’esposizione si indaga l’apparente rottura con il passato con l’introduzione di nuovi elementi di modernità. Apparente perchè il dilagante fenomeno di “anime”, manga e robot non è altro che un richiamo all’antica tradizione giapponese: Mazinga, Ufo, robot e altri eroi hanno tutti la spada, come i samurai; così come le bambole da collezione richiamano le fattezze delle Geishe. Nei manga ritroviamo gli oni, ovvero i personaggi mostruosi che sono parte dell’oscura mitologia nipponica. Tutto appare diverso, ma in realtà ha solo assunto sembianze più tecnologiche, più attuali. Antico e moderno si fondono chiudendo il cerchio dell’esposizione.
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INFORMAZIONI UTILI:
Giappone: dai Samurai a Mazinga
11 ottobre 2014 – 22 febbraio 2015
Casa dei Carraresi
Via Palestro 33, Treviso
Info prenotazioni 0422 513150
Orario: Dal lunedì al venerdì 9.00-19.00; sabato e domenica 9.00-20.00.
apertura straordinaria: 1 gennaio 2015, 14.00-20.00
sito internet: http://www.giapponedaisamuraiamazinga.com.