Spuntata dal nulla a Milano in Corso dell’Indipendenza lo scorso fine settimana, la scultura fallica con quattro “salami” o “salsicciotti” eretti su un basamento, nel giro di poche ore dalla sua installazione si era guadagnata un infinità di commenti e critiche da parte dei cittadini.
“Una scultura ridicola, disgustosa e imabarazzante, dalle evidenti sembianze falliche” avevano detto scatenando un’immediata richiesta di maggiore vigilanza e sicurezza nel quartiere tutti i residenti.
Ma ora la scultura fallica ha un autore e un titolo: si chiama “Four Sentinels” (quattro sentinelle) e a realizzarla è stato un quotato artista newyorkese, Gavin Kenyon, classe 1980 e protagonista di una mostra attualmente in corso alla Galleria Zero di viale Premuda.
Salta fuori quindi, con qualche giorno di ritardo, che l’installazione dell’opera era regolarmente autorizzata dal Comune – che da principio, non ricordandosi dell’iter burocratico in corso con i curatori della galleria, ne aveva promesso la rimozione – e che l’opera farà compagnia ai milanesi fino al prossimo 20 gennaio. Insomma, si voleva maggiore vigilanza? Detto fatto: ecco quattro sentinelle di guardia su Corso dell’Indipendenza!
“Avremmo dovuto esporre l‘opera di Kenyon in ottobre, contestualmente all’apertura della sua personale, ma ci sono stati ritardi” – hanno affermato i galleristi. “L’artista l’ha realizzata qui, in Italia, e ha richiesto più tempo del previsto. Abbiamo avuto i primi contatti con l’amministrazione comunale in giugno, per presentare il progetto”.
E non ha mancato di dire la sua il critico d’arte più chiacchierato e discusso d’Italia Vittorio Sgarbi: “Dopo il dito di Cattelan, un’altra opera che si riferisce alla sfera sessuale e ha il pregio e il difetto di far parlare di sé. Non ci si può scandalizzare. Ogni artista ha bisogno che si parli di lui e Kenyon ha scelto una scorciatoia: ovvio che non punta a una intuizione di natura simbolica ma a far parlare di sé”.