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Joan Jonas. Light Time Tales all’Hangar Bicocca

Joan Jonas Light Time Tales, 2014 Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan Photo by Agostino Osio Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan
Joan Jonas
Light Time Tales, 2014
Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan
Photo by Agostino Osio
Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan

 

2 ottobre 2014 – 1 febbraio 2015, Hangar Bicocca, Milano

Light Tame Tales, così si chiama la prima importante retrospettiva antologica dedicata all’artista newyorkese Joan Jonas, che si tiene all’Hangar Bicocca fino al 2 febbraio 2015.

La mostra, a cura di Andrea Lissoni e in collaborazione con il patrocinio del Comune di Milano e della United States Mission To Italy vuole rendere omaggio all’artista, che si è fatta conoscere nell’ambito della videoarte e della performance art soprattutto per le sue opere che sono caratterizzate dalla continua ricerca di universi semantici che coinvolgono diverse possibilità espressive con il corpo, la musica, i disegni, la fotografia e in generale gli oggetti utili per creare un percorso narrativo.

Joan Jonas Light Time Tales, 2014 Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan Photo by Agostino Osio Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan
Joan Jonas
Light Time Tales, 2014
Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan
Photo by Agostino Osio
Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan

Un esempio delle opere che racchiudono il lavoro dell’artista è Reanimation, che si orienta nella multimedialità ed è al contempo poetico e immediato giacché è inscindibile dalla performance.  Questo progetto, che in realtà è inconcluso per la sua infinita possibilità performativa, è il simbolo dell’evoluzione dell’artista; un’opera che ha coinvolto persino il musicista e compositore jazz Jason Moran, e che è stato presentato il 21 ottobre 2014 all’Hangar Bicocca, ricevendo il grande favore da parte del pubblico.

Joan Jonas Light Time Tales, 2014 Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan Photo by Agostino Osio Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan
Joan Jonas
Light Time Tales, 2014
Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan
Photo by Agostino Osio
Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan

Così l’esposizione si prefigge di attribuire il giusto valore a questa importante artista vivente, che la quale si è affermata soprattutto durante gli anni Sessanta e Settanta e che peraltro ha saputo reinterpretare in chiave assolutamente originale la relazione tra l’arte e la forma della narrazione, dando così rilievo alla parola che in realtà è il vero motore del nostro immaginario. Eppure se, come ha detto Marshall McLuhan: «Essa parola scritta non risponde più al bisogno dell’informazione totale. È stata inghiottita dall’immagine», ne deriva che quest’ultima è il vero motore per mezzo del quale l’uomo comunica al meglio il suo messaggio, che perciò raggiunge più facilmente il suo destinatario. È ciò che avviene con le opere di Joan Jonas, che assume le sembianze di una spettatrice della società nella quale si muove l’uomo, che sempre più spesso è coinvolto dagli eventi e dal ritmo frenetico con i quali questi si susseguono.

Joan Jonas Light Time Tales, 2014 Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan Photo by Agostino Osio Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan
Joan Jonas
Light Time Tales, 2014
Installation views Fondazione HangarBicocca, Milan
Photo by Agostino Osio
Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milan

D’altra parte, come ha affermato anche Zygmunt Bauman: «La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile».

Ed è questo il presupposto con cui sono nate le opere della Jonas, come quella dal titolo evocativo The Shape, the Scent, the Feel of Things, un’installazione esposta alla galleria Yvon Lambert di New York, e che è costituita da cinque videoproiezioni che circondano lo spettatore, il quale si trova a passeggiare fra gli oggetti e i disegni in un ambiente in cui il tempo sembra essere sospeso e totalmente immerso nella natura.

Joan Jonas Lines in the Sand (2002) Performance: Documenta 11, Kassel, 2002 Photo: Werner Maschmann Courtesy the artist
Joan Jonas
Lines in the Sand (2002)
Performance: Documenta 11, Kassel, 2002
Photo: Werner Maschmann
Courtesy the artist

Si tratta di un lavoro importante di ricostruzione multimediale sorto dall’ispirazione di un saggio scritto dallo storico della cultura Aby Warburg e del suo viaggio in America che ha effettuato alla fine del XIX secolo, fondamentale per capire che nel mondo moderno mancava una certa spiritualità.

Joan Jonas The Shape, the Scent, the Feel of Things (2004/2007) Performance: Dia Beacon, New York, 2005 Photo: Paula Court Courtesy the artist
Joan Jonas
The Shape, the Scent, the Feel of Things (2004/2007)
Performance: Dia Beacon, New York, 2005
Photo: Paula Court
Courtesy the artist

Un elemento quest’ultimo che ha rilevato persino Zygmunt Bauman nei suoi studi a proposito della «società liquida», il quale ha affermato: «Oggi, il modo con cui guadagniamo i mezzi per vivere, i valori della professionalità, la valutazione che la società dà alle virtù e ai successi, i legami intimi e i diritti acquisiti, tutto questo è fragile, provvisorio e soggetto alla revoca. E nessuno sa quando e da dove arriverà il colpo fatale. Mentre i nostri antenati sapevano bene che occorreva avere paura di lupi affamati o dei banditi sui cigli delle strade. Non è quindi l’astrazione a rendere i pericoli in apparenza più gravi, ma la difficoltà di collocarli, e quindi di evitarli e di controbatterli».

Reanimation è dunque un progetto nel quale si fonda insieme sia il mondo reale, la quotidianità appunto, sia il mondo immanente. Qui i quattro elementi naturali − l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco − si alternano con altri elementi che fanno parte della sfera dell’immaginario. Un’opera che si costruisce sulla musica di Jason Moran, abile nel produrre sonorità diverse fra loro, dalle più lente alle più incalzanti che narrano il rito della danza primordiale e dell’universo sciamanico.

Joan Jonas The Shape, the Scent, the Feel of Things (2004/2007) Performance: Dia Beacon, New York, 2005 Photo: Paula Court Courtesy the artist
Joan Jonas
The Shape, the Scent, the Feel of Things (2004/2007)
Performance: Dia Beacon, New York, 2005
Photo: Paula Court
Courtesy the artist

Nel tempo l’artista newyorkese ha lavorato con tutti i mezzi possibili, poiché non ha per nulla indugiato a sperimentare la multimedialità, termine quest’ultimo un po’ fuorviante con il quale di solito ed erroneamente si vogliono indicare le nuove tecnologie, ma che in realtà coinvolge tutti i canali della comunicazione persino i più tradizionali come la danza teatralizzata. Questo è perciò l’universo di Joan Jonas, che rappresenterà gli Stati Uniti alla 56o edizione della Biennale di Venezia, in apertura a maggio 2015.

Joan Jonas Reanimation (2010/2012/2013) Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014 Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net COurtesy the artist
Joan Jonas
Reanimation (2010/2012/2013)
Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014
Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net
COurtesy the artist

 

Joan Jonas Reanimation (2010/2012/2013) Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014 Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net COurtesy the artist
Joan Jonas
Reanimation (2010/2012/2013)
Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014
Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net
COurtesy the artist
Joan Jonas Reanimation (2010/2012/2013) Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014 Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net COurtesy the artist
Joan Jonas
Reanimation (2010/2012/2013)
Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014
Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net
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Joan Jonas Reanimation (2010/2012/2013) Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014 Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net COurtesy the artist
Joan Jonas
Reanimation (2010/2012/2013)
Performance: Fondazione HangarBicocca, Milan, 2014
Photo: MatteoScarpellini/almaphotos.net
COurtesy the artist

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INFORMAZIONI UTILI:

Joan Jonas. Light Time Tales
Hangar Bicocca
Via Chiese 2, Milano
Dal 02.10.2014 al 01.02.2015
Orari: giovedì/domenica 11:00 -23:00 e lunedì/mercoledì chiuso
Ingresso libero

 

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