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Gianfranco Baruchello in mostra in Triennale a Milano

Cinema underground affittasi o vendesi
a scatola chiusa
Manifesto della mostra A scatola chiusa del 1975
10 dicembre 2014 – 22 febbraio 2015, Triennale di Milano

Cold Cinema. Film, video e opere 1960-1999. Così si intitola la mostra personale dell’artista Gianfranco Baruchello (Livorno, 1924) inaugurata il 10 dicembre 2014 alla Triennale di Milano e visitabile fino al 22 febbraio 2015.

La mostra, curata da Alessandro Rabottini, si presenta come la maggior retrospettiva dedicata alla produzione filmica e video di Baruchello, possibile soltanto grazie alla collaborazione tra la Triennale di Milano, il MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli e la Fondazione Baruchello.

L’artista non si esprime attraverso canoni consueti e legati tradizionalmente all’arte, bensì sperimenta attraverso l’uso di linguaggi audiovisivi relazionati ai meccanismi dell’inconscio, in continuo mutamento, in particolare dal 1960 con l’avvento della società dei consumi che Baruchello critica e mette in scena nella sua realtà.

La mostra presenta sedici opere tra film e video, ciascuno di questi legato a altre parti del processo creativo, così da permettere al visitatore di comprendere il metodo operato dall’artista, caratterizzato dalla frammentazione e ispirato al pensiero umano.

Dalle opere che compongono la mostra, si comprende la necessità da parte dell’artista di sperimentare campi di espressione e linguaggi mai approcciati prima. Questo metodo d’indagine è chiaro fin dalla prima sala dove al pubblico viene mostrato il film più conosciuto e apprezzato dell’artista, realizzato in collaborazione con Alberto Grifi: Verifica incerta (1964-5).

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=hmhvr3RbGnA[/youtube]

Il film deriva dal montaggio di 150.000 metri di pellicola di cinema commerciale degli anni Cinquanta e Sessanta destinata al macero. Il montaggio artigianale, realizzato con il nastro adesivo trasparente, affianca immagini e significati che creano un’opera che reinventa i materiali esistenti, avvicinando il risultato alle avanguardie letteraria e cinematografica di quegli anni.

A questo film, sono stati affiancati Prove di montaggio B, una serie di collage preparatori realizzati con le stesse pellicole di scarto e che costituiscono le annotazioni di montaggio preliminari alla produzione del film e i trenta fogli che costituiscono il punto di partenza dell’azione e del libro sperimentale intitolato La quindicesima riga, basato sulla sperimentazione linguistica, dove l’artista genera una nuova narrazione.

Verifica incerta 
Frame tratto dal film Verifica incerta

Lo spettatore troverà utile e chiarificante Una settantina di idee,una sorta di archivio ideale di idee in formato di installazione a parete. Queste idee vengono mostrate nella loro materialità a partire dalla parete adiacente dove vengono proiettati Per una giornata di malumore nazionale, Norme per gli olocausti e Costretto a scomparire. I film in questione sono stati prodotti nel 1968, durante la guerra del Vietnam e la contestazione giovanile. L’artista, a riguardo, ha dichiarato che i film sono nati dal desiderio di comunicare il pessimo umore che ho per come vanno le cose intorno a me.

Al termine di una sequenza di opere pittoriche e installative come Leftlovers (1975) o Palle e spilli (1960), la mostra si chiude con Tre lettere a Raymond Roussel (1969), una grande installazione filmica in tre parti: 1-Limbosigne, 2-A Little More Paranoid, 3-La degringolade; accompagnata da una selezione di cento disegni dall’installazione In Store (1970-2000).

La mostra inoltre, presenta materiali inediti o mai presentati al pubblico, come la grande opera pittorica Lo zero di Gödel (1962) e il ciclo pittorico Non accaduto (1970-71), oltre trenta collage originali e mai esposti che servirono a comporre il romanzo sperimentale Avventure nell’armadio di plexiglass (1966-68).

 

A scatola chiusa
Manifesto della mostra A scatola chiusa del 1975

La mostra di Baruchello è inoltre posta in relazione con la prima antologica intitolata Latham: Great Noit dedicata da un’istituzione italiana all’artista John Latham (Livingstone 1921- Londra 2006), realizzata da Alessandro Rabottini in collaborazione con la John Latham Foundation.

Sono esposte oltre quaranta opere, tra le più emblematiche dell’intero percorso dell’artista e realizzate tra il 1955 e il 1998. L’allestimento mostra i temi fondamentali della ricerca di Latham: la riflessione sul tempo, l’esplorazione dei materiali e dei mezzi artistici, la natura in continua trasformazione della pittura e della scultura, e una riflessione sulla possibilità di rappresentazione della realtà.

Una delle opere di John Latham esposte in mostra
Una delle opere di John Latham esposte in mostra

Le due mostre riflettono la necessità di un sapere complesso che superi i confini disciplinari e mettono in luce pratiche artistiche in grado di affrontare un’articolata visione della realtà.

locandina

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INFORMAZIONI UTILI

Gianfranco Baruchello. Cold Cinema. Film,video e opere 1960-1999
Dal 10 dicembre 2014 al 22 febbraio 2015
Triennale di Milano, Viale Alemagna 6
02.724341

Curata da Alessandro Rabottini

Orari: Martedì – Domenica10.30 – 20.30
Giovedì 10.30 – 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre.
Lunedì chiuso.

Biglietti (con ingresso anche alla mostra di John Latham)
8.00 euro intero
6.50/5.5 euro ridotti

Sito web: www.triennale.org

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