3 febbraio 2015, Londra
Nasce sotto una buona stella l’asta di Impressionist & Modern Art di Sotheby’s, in programma a Londra il prossimo 3 febbraio. Matisse, Renoir, Chagall, Severini, Picasso: le firme del catalogo rappresentano il non plus ultra dell’arte moderna, e non potrebbe essere diversamente per la casa d’aste che vanta la leadership del settore.
Ma un nome spicca su tutti: Claude Monet.
Saranno cinque i dipinti del padre dell’Impressionismo in catalogo da Sotheby’s. Si va dalla veduta veneziana de “Le Grand Canal” (stima £20-30 milioni), ad “Antibes vue de la Salis”, (stima £5-7 milioni), da “Vase de Pivoines” (stima £1,2-1,8 milioni), a “L’Embarcadère” (stima £7,5-10 milioni), per finire con “Les Peupliers à Giverny”(stima £9-12 milioni).
Dopo i covoni e prima delle cattedrali, furono i pioppi. Les arbres de la liberté, come li chiamano i cugini d’Oltralpe. Monet se ne appassionò sul finire degli anni ’80 dell’Ottocento quando nei campi di Ajoux, tra Giverny e la Senna, una fila di vecchi pioppi rischiava di essere tagliata. L’artista prese così accordi con il tagliaboschi affinché prima di abbattere quegli alberi lui potesse dipingerli in tutto il loro splendore, baciati dal sole, mossi dal vento, violacei nel sopraggiungere della sera.
Ne realizzò 24. Un movimento a serpentina disegnava la successione degli alberi nei primi 13 dipinti – oggi i più apprezzati della serie -, mentre negli ultimi 11 era stata la disposizione lineare dei fusti a catturare l’attenzione di Monet. Al primo gruppo appartengono i pioppi di Sotheby’s che emergono nella calda luce di un tramonto di inizio autunno. Le sfumature del crepuscolo accarezzano le sagome degli alberi in secondo piano rivelando le migliori intenzioni pittoriche di Monet: immortalare gli elementi effimeri e le squisite qualità della luce.
L’opera è indubbiamente di grande valore e rappresentativa dello stile dell’artista, ma è la sua provenienza a far salire l’acquolina in bocca ai più appassionati collezionisti. E’ infatti il MoMA di New York a mettere all’asta il capolavoro di Monet. Entrato nella collezione del museo d’arte moderna della Grande Mela nel 1951 grazie ad una donazione, “Les Peupliers à Giverny”, è appartenuto alla galleria di Durant-Ruel di New York fino al 1914, è stato proprietà di Martin A. Ryerson di Chicago, e poi è giunto nella collezione del The Art Institute of Chicago nel 1933. Passato di mano ad altri due collezionisti privati prima di varcare la soglia del MoMA, oggi l’olio su tela di 74×92,7cm vanta una stima di £9-12 milioni.
La vendita del quadro, ha comunicato il MoMA, andrà a beneficio del fondo di acquisizione del museo. “Questo dipinto è un esempio di stile impressionista che precede il punto di partenza della collezione del museo” – ha continuato una responsabile dell’istituzione spiegando così i motivi di tale scelta.
Nel frattempo i pioppi di Monet esposti ad Hong Kong insieme agli altri highlights del catalogo hanno già fatto breccia nel cuore dei collezionisti asiatici. Uno di loro infatti ha già avanzato un’offerta irrevocabile sull’opera. E mentre i buyers aspettano con ansia il 3 febbraio, da Sotheby’s, con cinque Monet in catalogo, si canticchia una vecchia hit degli ABBA leggermente modificata per l’occasione: “Monet, Monet, Monet: it’s a rich man’s world”.
Ecco le altre opere di Monet all’asta da Sotheby’s il prossimo 3 febbraio 2015.