Tornano al patrimonio culturale nazionale più di cinquemila reperti archeologici provenienti da scavi clandestini in Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, di epoca compresa tra VIII secolo a.C. e III secolo d.C., rimpatriati da Basilea (Svizzera).
Si tratta, per quantità e qualità, del più grande recupero di beni d’arte nella storia del Comando CC TPC. Tra i reperti spiccano moltissimi oggetti di assoluta rarità: anfore, crateri, loutrophoros, oinochoe, kantharos, trozzelle, vasi plastici, statue votive, affreschi, corazze in bronzo, per un valore complessivo che supera 50 milioni di euro. L’indagine, denominata Teseo, aveva avuto inizio a margine dell’inchiesta che portò al recupero del famoso vaso di Assteas dal Getty Museum di Malibù (USA).
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