E’ stata restaurata all‘Opificio delle pietre dure di Firenze la tela “Alchemy” di Jackson Pollock che dal prossimo 14 febbraio al 6 aprile sarà in mostra a Venezia a Palazzo Venier dei Leoni.
Ma prima di raggiungere la laguna per l’esposizione organizzata dalla Fondazione Guggenheim, l’action painting di Pollock sarà visitabile nella sede dell’Opificio, alla Fortezza da Basso, il 7 e l’8 febbraio dalle ore 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.
Dopo i primi esami analitici e le indagini scientifiche preliminari e non invasive avvenute nella sede della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, “Alchemy” è stata trasferita a Firenze per ulteriori analisi e prove in preparazione al meticoloso intervento di pulitura della complessa superficie pittorica dell’opera, costituita da diversi strati di smalto, resina alchidica e colori a olio, sabbia e sassolini, il tutto combinato in un impasto denso, aggrumato in una pittura a forti rilievi tridimensionali, schizzi e sgocciolamenti.
“Alchemy”, realizzata nel 1947, è infatti uno tra i primissimi dripping di Pollock e costituisce quasi un manifesto della tecnica. Dal punto di vista conservativo, la pulitura si è resa necessaria per rimuovere lo strato di sporco accumulatosi negli anni, che aveva compromesso la qualità estetica del dipinto, opacizzando i colori e diminuendo la percezione della tridimensionalità della materia.