26 novembre 2014 – 15 febbraio 2015, Milano, Triennale Design Museum
Ancora pochi giorni per visitare la mostra dedicata all’architetto milanese Ugo La Pietra in Triennale. Si conclude infatti il 15 febbraio l’esposizione aperta dal 26 novembre 2014. Già il suo nome è un ‘‘segno’’. Anticipa quello che sarà il suo stretto rapporto con l’architettura: da un materiale allo spazio urbano. Dopo un primo approccio alla pittura, non a caso ‘‘segnica’’, condividendo l’esperienza con il gruppo del Cenobio, La Pietra comincia a dedicarsi agli ambienti cittadini. Eppure sempre con lo stesso atteggiamento: ridefinire il rapporto dello spettatore con l’opera. Il suo messaggio è chiaro, e le sue opere sono esempi di come il soggetto sia tutt’uno con lo spazio.
Ed è proprio partendo dal segno che si attua la sua opera di rifiuto di una logica sistematica preesistente, imponente una visione diversa. Arriva così alla formulazione del suo manifesto estetico: ‘‘Sistema disequilibrante’’. Più che un metodo, un tipo di visione. Più che un modus operandi, un canocchiale per filtrare la visione dello spazio, contro ogni idea precostituita. Il sistema disequilibrante viene presentato nella mostra tramite alcune delle opere più significative dell’artista: dal ‘‘Commutatore’’, macchina che permette di assumere diversi punti di vista rivolgendosi ad uno stesso panorama; agli ‘‘Elementi segnale’’, sottolineando quanto i cartelli siano indice di uno squilibrio comportamentistico che porta all’orientamento. Ed è proprio ciò che La Pietra non vuole. E’ il disorientante, il frammentario a interessare la sua poetica. Il suo scopo è rompere l’equilibrio e liberare lo spettatore dai ‘‘Percorsi noti’’.
Lo rappresenta infatti in opere che vogliono modificare lo spazio della città. Rendere lo spazio pubblico uno spazio privato tramite l’inserimento di oggetti modificati, defraudati della loro comune funzione per rendersi altro: una cabina telefonica trasformata in doccia, o la metamorfosi di una cabina per lettere in lavastoviglie.
Così a creazione di una casa cittadina porta l’artista all’apertura verso la stessa. Anche questo aspetto viene mostrato dall’esposizione di una serie di opere che lasciano intuire un nuovo modo di concepire lo spazio abitativo tramite la rivoluzione portata dalla televisione. In anticipo sul tempo La Pietra, usa lo schermo come finestra straniante.
Indica una strada: il legame della moderna ‘‘Casa Telematica’’ , con un nuovo concetto di abitazione. Non si vive più nello spazio, ma ci si inserisce in una nuova dimensione aperta dallo scorrimento dell’immagine televisiva sullo schermo: si arriva ad ‘‘Abitare il tempo’’.
Tramite questa evoluzione del pensiero dell’artista, ripercorsa dall’esposizione in Triennale, si vuole sottolineare il nuovo rapporto che l’individuo si trova ad avere con lo spazio che lo circonda dal momento in cui nuove tecnologie – fotografia e video – e nuove tendenze urbanistiche sono state introdotte. Non c’è più solo il soggetto separato dal mondo, non più uno sguardo distaccato. Lo spettatore vive l’ambiente in cui si trova, entra a farne parte valicandone i confini.
Un’apertura, tanto architettonica quanto mentale al fine ‘’di trovare i propri spazi all’interno di quella gigantesca struttura di potere […] che è la città’’ (cit. Marco Meneguzzo, Flashart n. 318, articolo Ugo La Pietra, Io l’ho fatto prima)
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INFORMAZIONI UTILI:
Ugo La Pietra
Progetto disequilibrante
26 Novembre 2014. 15 Febbraio 2015.
Triennale Design Museum
Orari
Martedi – Domenica
10.30 – 20.30
Giovedi
10.30 – 23.00
A cura di Angela Rui
Progetto di allestimento: Ugo La Pietra
Progetto grafico: POMO
Videoinstallazioni: Lucio Lapietra
Catalogo Corraini Edizioni
Triennale di Milano.
Viale Alemagna, 6, 20121. Milano.
T. +39.02.724341