Donne scolpite e modellate nel marmo riemergono dai depositi della GAM. La Galleria d’Arte Moderna di Milano riporta alla luce del sole tardo invernale di fine febbraio “La Meditazione” di Luigi Secchi (1910) e “Dolore” di Emilio Quadrelli del 1890. La prima, stante e pensante, sinuosa e pensosa, seminuda, coperta solo da una lunga, aderente e velata veste adagiata sulle dolci forme, con elegante panneggio che la eleva andando ad infrangersi nella lastra marmorea sui cui poggia. Anca in fuori, braccia scoperte, la mano assorta portata al capo chino metafora di riflessione, meditazione. La seconda, completamente nuda, riposta e racchiusa di profilo entro un ovale marmoreo contratta dalle e nelle proprie sofferenze, fisiche e mentali. Mani alla testa, ginocchia alzate, corpo in tensione, carne nervosa avvolta dagli spasimi, dolore. Candide e fresche di restauro e pulitura eccole splendere nel percorso museale otto-novecentesco.