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Restauro quasi completato alla Galleria Vittorio Emanuele II

Galleria Vittorio Emanuele II, Milano Galleria Vittorio Emanuele II, Milano

A 150 anni dalla sua inaugurazione, si appresta ad essere nuovamente mostrata al mondo intero in tutto il suo splendore la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. L’attento restauro, durato 13 mesi e finanziato da Versace e Prada con il contributo di Feltrinelli che per i lavori hanno stanziato un totale di 3 milioni di euro, si concluderà il 7 marzo. Una data significativa: infatti proprio il 7 marzo 1865 fu posta la prima pietra del gioiello milanese ideato e progettato da Giuseppe Mengoni.

Si trattava all’epoca della prima costruzione al mondo in ferro e vetro. Una lunga galleria caratterizzata da un incrocio di bracci che al centro dà vita ad una grande sala ottagonale. Così dopo 13 mesi di lavori non stop – il cantiere è rimasto aperto 24 ore su 24, il salotto dei milanesi in tempo per Expo tornerà a risplendere, liberata dalle impalcature.

Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano

Accanto al restauro si è sviluppato anche il progetto “In Galleria”, volto a dar voce in modo nuovo al recupero e alla storia di un bene artistico: dal 21 gennaio infatti sono possibili le prenotazioni delle visite guidate al cantiere e molte scuole ne hanno già approfittato.

“Il nostro lavoro – ha detto l’architetto Marco Sobrero, responsabile del restauro ha coinvolto due squadre di restauratori che lavorano giorno e notte su un carro ponte mobile, ideato da Percassi, che viene spostato nottetempo e che ci consente di operare senza mai interferire con le attività commerciali”. Praticamente un lavoro fatto “volando”, senza che cittadini, turisti e commercianti ne abbiano mai risentito, e senza mai danneggiare il bel pavimento a mosaico restaurato anni fa.

Sobrero ha spiegato che è stata fatta una analisi approfondita delle testate di ingresso, delle superfici interne e delle complesse decorazioni di una architettura artistica prevalentemente neo manierista, riconoscendo le parti originali, distinguendo la pietra dal cemento decorativo, studiando intonaci e opere d’arte. Una mappatura precisa che resterà patrimonio della Città di Milano cui verrà anche consegnato un piano di manutenzione, con il consiglio di effettuare una bella spolverata almeno ogni cinque anni.

La prima operazione infatti è stata quella di togliere delicatamente gli strati di polvere, ci sono statati poi interventi di stuccatura, di ripristino di elementi dipinti (come i 100 scudi dei comuni capoluogo di provincia all’epoca dell’Unità d’Italia) di messa in sicurezza e in alcuni casi, ma pochi, anche di ricostruzione di parti danneggiate.

La Galleria poco dopo la sua inaugurazione fu gravemente colpita da una grandinata che distrusse la volta a vetri e molte decorazioni interne in gesso, comprese le statue disegnate da Pietro Magni e fu poi danneggiata da una bomba durante l’ultima guerra. Per quanto riguarda la volta in ferro, e soprattutto i vecchi vetri ormai opacizzati da sporcizia e ruggine, si tratterà di un intervento a parte, che il Comune di Milano ha desiderio di effettuare e per il quale sta cercando di individuare i finanziamenti possibili.

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