Da oltre trent’anni, Sandy Skoglund prepara set fotografici con alimenti deperibili che conserva per settimane attraverso accurate ricerche e complesso lavoro. Di persona assistetti all’allestimento di uno di quei set in una rara occasione di ospitalità dell’artista in Italia. Si trattava di pannelli ricoperti di caramelle del genere smarties (“Shimmering Madness”) oltre ad altri elementi visivi (farfalle e persone). Nessuno eccepì alcunché perché niente era da eccepire.
Sandy Skoglund lavora con bacon, marmellata, patatine al formaggio e un’infinità di materiali per scenografie sontuose e surreali che ne determinano da tempo cifra e successo.
Ma se pare incredibile giustificare la presenza di Robert Gligorov, per cui il PAC di Milano non concede l’esposizione del suo muro di bistecche dal titolo Guernica per opposizione dell’ASL e del Garante della tutela degli animali, attraverso l’opera di una collega distante anni luce stilisticamente, attendiamo con ansia di sapere: quando dagli uffici della “cultura” meneghina scatterà il divieto di esporre fiorentine e biancostati nei mercati rionali per offesa alla dignità delle vittime della macellazione?