Fino al 29 marzo, il mondo del disegno e, più in generale, quello delle Arti Grafiche, è protagonista a Parigi. Due importanti fiere ne celebrano l’importanza e diverse esposizioni saranno presentate, a partire da questa settimana, nei più grandi Musei parigini che aprono le porte ai loro dipartimenti di arti grafiche.
Il prestigioso Salon du dessin ha inaugurato ieri nell’antico palazzo della Borsa di Parigi, ormai rinominato Palais Brongniart dal nome dell’architetto che lo concepì. Anche quest’anno il Salone conferma il suo carattere internazionale, sia per le gallerie che vi partecipano (delle 39 presenti, 20 sono straniere), sia per il pubblico che vede gli amanti del genere accanto a conservatori provenienti dai più importanti musei del mondo, esperti, ricercatori e collezionisti tutti attirati dal livello altissimo dei disegni selezionati.
Nell’antico, nel moderno e nel contemporaneo molte le curiosità, i generi, i capolavori, le scoperte. Difficile selezionare tra i circa 1000 disegni esposti.
Per il disegno antico, la galerie Eric Cotalem (stand 07) mostra “Il matrimonio della vergine Maria” di Giandomenico Tiepolo. Questo disegno del 1792 faceva parte di un grande album, venduto negli anni ‘20, che raccoglieva un’intera serie di esecuzioni sul tema del Nuovo Testamento. Pochi gli esemplari oggi ancora in circolazione, nei quali ammirare la capacità dell’artista di disegnare attorno al bianco del foglio, utilizzandolo al posto del colore.
Tra gli esperti della scuola italiana, ci sono anche due nuovi partecipanti, la Galerie Tarantino (stand 10), specializzata nelle decorazioni effimere di epoca barocca, tra i quali due curiosi esempi di Felice Delino (1655-1697), e la Galleria Carlo Virgilio (stand 27) di Roma con una selezione di disegni dal XVI al XVIII secolo.
Il moderno è ben rappresentato da Damien Boquet Art (stand 5), con una ricca selezione di artisti importanti tra i quali Gino Severini, Keith Haring, Salvador Dalì, Alberto Savinio, Edgar Degas. Bellissimo l’acquarello di Marino Marini del 1950 con un cavaliere pensieroso che, finita la guerra, è sceso da cavallo abbandonando le intenzioni guerriere.
Nonostante la posizione di assoluto rilievo delle opere italiane, soprattutto nell’antico, ci sono molti esempi delle altre scuole: francese, inglese, spagnola e nordica. La galerie Mathieu Néouze (stand 14) ha un autoritratto dell’olandese Kees Van Dongen il quale, per il frontespizio di un racconto delle Mille e una Notte, aveva ironicamente scelto se stesso nella posa ieratica del sultano. Questo disegno a inchiostro è una delle poche opere presenti nel salone che testimonia di quel gusto orientalista molto amato nella Belle Époque.
La Marlborough Fine Art (stand 23) dedica invece tutto lo stand a un solo artista. Nato in Romania, Avigdor Arikha, comiciò a disegnare molto presto, quando fu deportato in un campo di concentramento ucraino a soli 13 anni. Dopo un periodo consacrato all’astrazione, Arikha torna all’arte figurativa alla fine degli anni ’60 e ne diventa un fermo difensore. L’artista, molto amato da critici e intellettuali, ha immortalato l’amico Samuel Becket, l’attrice Catherine Deneuve e i paesaggi o le nature morte con la stessa intensa frenesia che gli faceva eseguire ogni opera in una sola seduta di posa.
Prosegue l’impegno della Fondation Daniel e Florence Guerlain. nel sostegno al disegno contemporaneo. Per questa 8° edizione, vince il primo premio di 15 000 euro l’artista svedese Jockum Nordstrom in gara con il russo Pavel Pepperstein e la tedesca Tomma Abts ai quali sono andati comunque i due restanti premi di 5 000 euro.
Sempre all’interno del Salon, è esposta una parte della ricchissima collezione degli archivi della Bibliothèque Nationale de France, sul tema dell’architettura, attorno al quale ruotano anche conferenze e incontri internazionali. Tra queste opere documentarie vi è anche la cosiddetta “architettura delle ombre”, ovvero l’originale del celebre mausoleo immaginato dall’architetto Etienne-Louis Boullé in omaggio a Newton e disegnato con diverse sfumature d’inchiostro grigio.
Per chi si volesse invece concentrare solamente sul disegno contemporaneo dal 25 al 29 marzo, nel nuovo edificio del Carreau du temple, ha luogo la 9° edizione di Drawing Now. Settantatre gallerie internazionali vi partecipano. Molte le tecniche, dal figurativo all’astratto, e tanti più e meno giovani, da scoprire. Solo un esempio: Pascal Le Coq, dalla francese Lara Vincy, coinvolge lo spettatore con una serie di 30 disegni “ da colorare”. I grandi capolavori della storia dell’arte si trasformano cosi in altri capolavori, magari di artisti più contemporanei. Forse conviene provare con una copia, o come suggeriste l’artista, lasciatevi andare a un gioco mentale!
In contemporanea anche molti musei parigini apriranno i loro cabinet di disegni. Da non perdere la mostra alla Fondazione Custodia (121 rue de Lille, 75007 Parigi) dove si potrà ammirare, fino al 21 giugno, la collezione di disegni dello Stadel Museum di Francoforte con i più grandi maestri italiani del Rinascimento: Raffaello, Tiziano, Michelangelo.