14 – 15 maggio 2015, New York
Modigliani, Monet, Morisot, Renoir, Seurat, Van Gogh. Chi più ne ha più ne metta. L’asta di Impressionist & Modern Art da Christie’s a New York saprà soddisfare anche i più esigenti collezionisti offrendo la prestigiosa Collezione di John C. Whitehead.
L’appuntamento è per il 14 e 15 maggio con ben 90 lotti provenienti dalla collezione del veterano di guerra, leader mondiale dell’industria finanziaria e generoso filantropo. Whitehead divenne una figura diplomatica chiave alla fine della Guerra Fredda ricoprendo il ruolo di vice segretario di stato durante il governo Reagan, e poi come presidente della Federal Reserve Bank di New York. Nella sua vita inoltre guidò numerose organizzazioni civiche e di beneficenza, e dopo l’11 settembre divenne presidente della Lower Manhattan Development Corporation con il compito di ricostruire la zona intorno a Ground Zero. E nel corso della sua carriera, tra le altre cose, fu anche un American Advisory Board da Christie’s.
Scomparso lo scorso febbraio all’età di 93 anni, Stephen S. Lash, presidente emerito di Christie’s, descrive John Whitehead come un uomo molto rispettato nel mondo degli affari, della cultura e della filantropia. “Immensamente modesto – ha continuato Lash – John era anche un collezionista devoto che viveva circondato dalle opere dei suoi impressionisti francesi prediletti. Siamo onorati – ha quindi aggiunto Lash – di essere stati incaricati di vendere questa collezione per rendere omaggio all’eredità di un individuo ammirato e generoso”.
Un uomo che ha scelto di vivere nell’arte: in ogni ufficio che ha occupato nella sua carriera, Whitehead è stato accompagnato da alcuni dei suoi più cari dipinti impressionisti. Guidato dalla ricerca della bellezza, lui stesso affermava: “Non ho mai comprato nulla che non amassi, nulla che non avrei provato piacere a guardare per il resto della mia vita”.
E’ su questi principi che egli iniziò la sua raccolta, prima di opere su carta e poi di dipinti e sculture, concentrandosi sugli impressionisti e francesi e sui post-impressionisti e seguendo i consigli del mercante d’arte e storico dell’arte Achim Moeller. Sono quasi 100 le opere che costituiscono la Collezione Whitehead, due delle quali, secondo il desiderio del collezionista, sono state donate al Metropolitan Museum of Art e alla National Gallery.
Lo stesso mercante Achim Moeller ha commentato: “John Whitehead era un uomo di notevole integrità, di gusto e di intelletto, e io ho avuto il privilegio di lavorare con lui per oltre tre decenni. Era un appassionato collezionista – ha continuato Moeller – e nel corso della nostra relazione ho visto fiorire il suo amore per l’arte e le sue conoscenze in questo campo. Insieme abbiamo allestito una raccolta di opere che gli hanno recato grande gioia. Ora la mia speranza è che queste opere trovino nuove case in cui ispirare la stessa gioia e lo stesso piacere”.
Tra i top lot della Collezione – per cui gli esperti stimano un fatturato superiore ai 40 milioni di dollari – due oli su tela rispettivamente firmati da Amedeo Modigliani e Claude Monet.
L’opera di Modigliani è “Portrait de Béatrice Hastings”, un ritratto realizzato nel 1916 e oggi stimato $7-10 milioni. Béatrice Hastings è uno dei tanti pseudonimi della scrittrice, poetessa e critica letteraria sudafricana Emily Haigh Alice, musa di Modì, con la quale l’artista divise un appartamento a Monteparnasse. Come negli altri suoi ritratti, Modigliani anche qui utilizza la pittura per esplorare un aspetto idealizzato dell’umanità, un immagine in cui interiorità ed esteriorità si scoprono somiglianti.
Di Monet, con una stima di $6-8 milioni, andrà invece all’incanto “Paysage de matin (Giverny)”, un iconico esemplare di un paesaggio luminescente del pittore francese, dipinto nel 1888, a metà della sua carriera. L’opera, di altissma qualità, ambientata nella campagna francese, immortala un giorno d’estate, accecato di luce, diventando uno dei migliori esempi della capacità di Monet di cogliere gli effetti della luce sulla sua amata Giverny.
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