“Arte lombarda dai Visconti agli Sforza” è una mostra nella mostra: un ricchissimo percorso espositivo che ripercorre l’arte lombarda tra Tardo Medioevo e Rinascimento, ma allo stesso tempo un omaggio e una rivisitazione di una mostra omonima che nel 1958 già abitò Palazzo Reale.
(Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura, Comune di Milano)
Correva l’anno 1958. Era aprile e a Palazzo Reale si inaugurava una mostra importante, negli intenti e per la densità di studi che avrebbe lasciato. Le sale espositive erano state da poco risanate in seguito ai bombardamenti del 1943 e Roberto Longhi e Gian Alberto Dell’Acqua vi misero in scena “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza”.
I frutti di un lavoro di ricerca e valorizzazione, già avviato durante gli anni della guerra da personalità come Fernanda Wittgens e Franco Russoli, erano raccolti lì, in quel compendio straordinario di oggetti presentati come la manifestazione di una regione geograficamente e politicamente compatta, capace di autonomia espressiva. Dopo “la lunga dimenticanza dei valori d’arte di Lombardia” accusata da Longhi, era giunto ormai il tempo di rivendicare l’identità e la grandezza di una tradizione che aveva giocato un ruolo decisivo nell’arte.
Oggi, a distanza di più di cinquant’anni, gli studi longhiani rimangono un riferimento imprescindibile a cui hanno reso omaggio i curatori Serena Romano e Mauro Natale per raccontarci la storia di Milano: una città sotto i riflettori per l’imminente apertura di Expo, ma che già settecento anni or sono splendeva quale centro nevralgico d’Europa.
Tra Medioevo e Rinascimento finì un mondo e ne iniziò uno nuovo. Milano, con la Lombardia tutta, fu protagonista e fautrice di questa trasformazione epocale. Crogiolo di artisti eccelsi e fucina di modelli, linguaggi e innovazioni estetiche, la sua storia è indissolubilmente legata alla committenza di due famiglie: i Visconti e gli Sforza.
Potere, congiure e rivalità prosperarono insieme all’arte e alla cultura. Quasi 250 pezzi – tra dipinti su tavola, affreschi, sculture, oggetti di oreficeria e libri miniati – ci parlano della ricchezza inesausta del patrimonio artistico in seno a una civiltà cortese impegnata a forgiare la propria immagine.
Tra il 1277 e il 1535 le età dell’oro dell’arte lombarda si susseguono, nella storia come in mostra. Esordisce la dinastia Visconti, con Azzone che apre le frontiere a Giotto e Giovanni di Balduccio. Il linguaggio figurativo, dapprima ancora legato alla tradizione locale – le forme solide e i volumi austeri della Madonna col Bambino del Maestro degli Osii –, si rinnova a contatto con gli artisti toscani. Incantano la squisita dolcezza della Madonna col Bambino del Maestro di Viboldone, le mirabili sculture di Bonino da Campione e le tavole di Giusto de’ Menabuoi.
Al volgere del Quattrocento, è il francofilo e intraprendente Gian Galeazzo Visconti il Signore del tardo gotico lombardo. Sono anni di fervida creatività, quelli del grande cantiere del Duomo di Milano e della fastosa corte pavese che attrae artisti di primissimo piano come Gentile da Fabriano e Pisanello. Gli anni in cui la Madonna del Roseto di Michelino da Besozzo – “pittore eccelso tra tutti i pittori del mondo” come lo definì Giovanni Alcherio – fiorisce in tutta la sua luminosa bellezza.
Gli sfondi oro – da rimirar sono i celebri Tarocchi di Bonifacio Bembo – inondano di luce anche il lungo regno di Filippo Maria Visconti, seppur segnato dalla crisi del ducato e dalla presa di potere di Francesco Sforza prima e di Galeazzo Maria dopo. Da Pavia a Milano, migra la corte portando con sé nuove maestranze e nuove tendenze: Vincenzo Foppa, Bembo, Zanetto Bugatto, Bergognone. Poi arriveranno Ludovico il Moro – l’ultimo Sforza –, i Francesi invasori e Bramante, Leonardo e Bramantino.
I segni del loro talento innovatore vivono nei dipinti di Giovanni Antonio Boltraffio, Ambrogio de Predis e Bernardo Zenale. Bagliori ultimi di una rassegna che, testimoniando l’eccezionale modernità di vedute del governo visconteo e sforzesco, colma un capitolo di storia tra “Giotto, l’Italia. Da Assisi a Milano” e “Leonardo da Vinci 1452-1519”: i prossimi attesissimi appuntamenti a Palazzo Reale.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. Milano al centro dell’Europa
A cura di Serena Romano e Mauro Natale
Palazzo Reale, Milano
12 marzo – 28 giugno 2015
La mostra è coprodotta da Palazzo Reale e da Skira editore
Catalogo Skira
ORARI
lun 14:30-19:30
mar, mer, ven, sab, dom 9:30-19:30
gio 9:30-22:30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
INFO E PRENOTAZIONI
http://www.viscontisforza.it
http://ww.comune.milano.it/palazzoreale | Tel. +39 02 54914
BIGLIETTI
Il prezzo del biglietto comprende l’audioguida della mostra
Intero: € 12,00
Ridotto: € 10,00
Ridotto club Skira: €9,00
Gruppi*: € 10,00
Scuole*: € 6,00
Famiglie: € 16,00 (1 adulto + 1 ragazzo di età inferiore a 14 anni)
* Per i gruppi e per le scuole, approfitta dello sconto promozionale valido fino al 15 Aprile, 2015
Biglietti congiunti (con audioguida in omaggio):
– Biglietto congiunto con Mostra Leonardo OPEN: € 20,00
(Visiti Leonardo il giorno dell’acquisto, e torni a vedere Visconti Sforza quando vuoi)
– Biglietto congiunto con Mostra Leonardo IN GIORNATA: € 18,00
(Visiti prima Visconti Sforza e SALTI LA CODA per Leonardo!)
Biglietti online
Infoline e prevendite
+39.0292800375 (dal lunedì al sabato dalle 8:00 alle 18:30)