Da dodici anni Caparzo, azienda vitivinicola di Montalcino (Siena) dedica una linea di vini, chiamata Civitas, al restauro e alla salvaguardia di capolavori del patrimonio artistico italiano, grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Civita, impegnata nella tutela dei tesori storici dello Stivale. Dell’operazione e della sua importanza si conosce poco, forse per via “della scarsa attenzione ricevuta dalla stampa” come afferma Elisabetta Gnudi Angelini, alla guida della realtà toscana che quest’anno ha spento 45 candeline e festeggiato 40 anni di Brunello. Quel che è certo è che grazie a quest’ impegno proficuo e duraturo finora sono state riportate alla luce 23 pregiate urne funerarie etrusche di età ellenistica, la quattrocentesca Madonna col Bambino, attribuita a Piermatteo d’Amelia, la raffinata e Madonna delle Grazie e Santi del Perugino e la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano.
Veduta dell’azienda e tenuta vitivinicola Caparzo di Montalcino, Siena
Ogni anno Civita sceglie l’opera cui dedicare il restauro- quella del 2015, come sempre accade, sarà comunicata a fine anno, sulla base del ricavato- e raccoglie il 15% del fatturato della vendita dei tre vini che Caparzo devolve alla causa: Brunello di Montalcino Dogc, San Giovese Toscana Igt e Bianco Toscana Igt. Ogni bottiglia, proposta in una signorile confezione, veste l’elegante etichetta su cui sono riprodotti reperti dell’antichità etrusca.
Confezione di vini Civitas, il cui 15% delle vendite ogni anno è devoluto al restauro di un’opera d’arte italiana
Bianco Toscana Igt, della linea Civitas, ottenuto da uve Chardonnay (75%), Sauvignon Blanc (20%) e Gewurtztraminer (5%)
“Ho incontrato, tempo fa a un evento, il direttore marketing di Civita, Dario Zerboni, oggi diventato un mio caro amico- racconta Elisabetta Gnudi Angelini- E’ stato lui che mi ha proposto la collaborazione. ‘Ti piacerebbe dedicare a Civita qualche vino all’anno? Ovviamente rinunciando a una percentuale dei tuoi introiti’ mi ha detto. E dal momento che io da sempre sono molto sensibile all’arte, non ho esitato un attimo e ho detto sì a questa grande iniziativa che ormai da anni si prende cura del nostro patrimonio nazionale”.
Elisabetta Gnudi Angelini, alla guida di Caparzo
Caparzo quest’anno ha spento 45 candeline e festeggiato 40 anni di Brunello
La novità di quest’anno è che un quarto vino, la magnum di Brunello, si aggiunge alla lista dei tre a favore del nostro patrimonio artistico. A fine 2015, sulla base dei ricavi ottenuti dalle vendite, Civita deciderà a quale opera devolvere il progetto Civitas. Caparzo brinderà così, oltre che al 2016, anche all’arte italiana e a un nuovo capolavoro riportato al suo splendore originario.
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