Mare Magnum. Un mare profondo, infinito e in perenne movimento. Uno spazio fisico e una dimensione interiore, un’occasione forse e 40 artisti che si raccontano e riflettono sul mare che hanno navigato. Sulle rotte ancora in corso, verso terre ancora sconosciute in cui non sempre “navigar m’è dolce”.
‘Mare Magnum’ di Maria Cristina Picciolini, è un libro prezioso uscito nelle scorse settimane. «Una cassaforte con tante pietre preziose» come sottolinea la scultrice Luciana Penna, «un libro che non si può leggere, ma solo ri-leggere, anzi, andrebbe non letto ma usato, rivissuto, risfogliato» come ammonisce nella sua introduzione Matteo Gazzolo, figlio d’arte, attore, cantante, compositore, regista e produttore musicale.
Da Francesco Alberoni a Lino Patruno, da Luciana Penna a Johannes Pfeiffer, Giovanni Sollima e Mario Masini, solo per citarne alcuni, sono 40 in tutto gli artisti, studiosi e autori italiani e non, che l’autrice ha voluto coinvolgere in questo suo originale progetto, raccogliendo in forma di intervista le loro riflessioni e memorie.
Non è casuale, in apertura, la citazione di Gabriel Garcìa Marquez, di cui ricorre proprio in questi giorni il primo anniversario della scomparsa, principe tra i narratori di storie dense di pensiero e sogno, che illuminano vite sconosciute trattenendo percorsi che ci somigliano e ci compensano, nel loro divenire nel loro fluire senza soluzione di continuità, come il mare.
Quel “mare magnum” che Maria Cristina Picciolini coglie come pretesto ma soprattutto nelle sue diverse dimensioni di luogo fisico, suono e profumo dell’anima, scansione ritmica e spazio vitale, luogo e non-luogo che appartiene a tutta l’umanità senza limiti di cittadinanza.
Quella dimensione mare che appartiene così tanto ad ognuno di noi, ci appare il miglior luogo dove ascoltare e ascoltarsi, lasciando che ogni onda ci bagni, ci rinfreschi, forse ci travolga lasciandoci meno soli, meno estranei, certamente più consapevoli.
Musicisti, scrittori, cantanti, pittori, attori, giornalisti, filosofi, scultori, tanti diversi modi di sentire ed esprimere il proprio sguardo sul mondo.
Un libro che ti abbraccia subito e ti coinvolge nella narrazione diretta e fluida fatta dalla voce dei protagonisti.
Da lettori si viene rapidamente trasformati in interpellati e contributori, diventando parte di questo ideale salotto filosofico, intorno al quale ci si sente morbidamente accolti e partecipi.
Un vero mare magnum di storie e confidenze, punti di vista e aneddoti di vita vissuta, curiosità e dubbi ancora da risolvere, nel quale l’arte è la luce che illumina il percorso.
“Perchè quando tutto sarà finito, l’arte continuerà ” (Anselm Kiefer)
Maria Cristina Picciolini, La sirena, acrilico cm. 50×70
Maria Cristina Picciolini è una pittrice e insegnante toscana, diplomata all’Accademia di Belle arti di Firenze. Trasferitasi in Germania da più di 20 anni prosegue la sua attività artistica e l’insegnamento tra Germania e Italia. Tra i suoi lavori, le illustrazioni del volume “Distanze” di Alberto Pellai. www.picciolini.de
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