La mostra Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar, 1919-1933 apre il 1° maggio al Museo Correr e porta per la prima volta in Italia e negli Stati Uniti i temi più rappresentativi delle tendenze artistiche dominanti della Repubblica di Weimar.
E’ stata organizzata dal Los Angeles County Museum of Art (LACMA) in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia (con il supporto di 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE) e propone circa centoquaranta opere tra dipinti, fotografie, disegni e incisioni di oltre quaranta artisti, molte delle quali poco conosciute sia nel nostro Paese che in USA.
Otto Dix, George Grosz, Christian Schad, August Sander e Max Beckmann, saranno accostati da autori meno noti al grande pubblico, tra cui Hans Finsler, Georg Schrimpf, Heinrich Maria Davringhausen, Carl Grossberg e Aenne Biermann. L’esposizione è suddivisa in cinque sezioni tematiche e pone con particolare attenzione al confronto tra pittura e fotografia.
La mostra che si tiene a Mannheim nel 1925 dal titolo Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) sancisce nel modo più efficace l’emergere di questo nuovo realismo. I diversi artisti associati a questa nuova figurazione formano un gruppo eterogeneo e non sono uniti da un manifesto programmatico, una tendenza politica o un’unica provenienza geografica: ciò che li accomuna è lo scetticismo per la direzione intrapresa dalla società tedesca e la consapevolezza dell’isolamento umano che questi cambiamenti comportano.
Stephanie Barron, curatrice della mostra e capo curatrice della sezione di arte moderna al LACMA, spiega: “Un’attenta analisi di questo periodo permette di comprendere più a fondo un capitolo complesso della modernità artistica tedesca. Provenienti da retroterra diversi, questi artisti– alcuni dei quali sono tra i protagonisti più noti dell’arte del Novecento, mentre altri sono quasi sconosciuti al di fuori della Germania – hanno abolito l’emotività, l’enfasi espressiva e lo slancio estatico per impegnarsi a registrare e smascherare la realtà immediata, osservandola con uno sguardo sobrio e impersonale. Nel complesso, gli artisti di questa tendenza hanno creato il ritratto collettivo di una società alle prese con una difficile transizione, in immagini che, oggi come allora,appaiono stupefacenti.”
“Indubbiamente la Nuova Oggettività, con i suoi diversi approcci al realismo – talvolta critici o satirici, talvolta freddi e imperturbabili o ammalianti e magici; talvolta dediti a una resa minuziosa della realtà o a uno scrutinio della realtà attraverso le distorsioni dell’obiettivo fotografico – hanno risposto alle difficoltà di un’epoca tumultuosa con soluzioni artistiche incisive”, spiega Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia. “In questo breve periodo gli artisti erano liberi di esprimere il loro anelito alla verità in immagini di grande suggestione.”
“Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar, 1919-1933” sarà visibile al pubblico fino al 30 agosto 2015, in concomitanza con la Biennale di Venezia. E’ curata da Stephanie Barron, con la collaborazione di Gabriella Belli e il progetto di allestimento è di Daniela Ferretti.
Nell’autunno 2015 volerà al LACMA di Los Angeles.
NUOVA OGGETTIVITÀ
Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919-1933
dal 1 maggio al 30 agosto 2015
Venezia, Museo Correr
10.00 – 19.00 (tutti i giorni)
chiusura biglietteria e ultimo accesso 1 ora prima
Linea 1 o Linea 2
fermata Vallaresso o San Zaccaria
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
www.nuovaoggettivitacorrer.it