12 marzo – 4 luglio 2015, Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche
Dopo quasi quattrocento anni i ventotto ritratti dei padri della conoscenza e dell’arte (poeti, filosofi, scrittori ed eruditi) tornano a casa: nello Studiolo del Duca Federico da Montefeltro (1422 – 1482), realizzato nel 1476.
Nel 1633, dopo la fine della dinastia dei Della Rovere e il passaggio del ducato di Urbino allo stato pontificio, i dipinti furono acquisiti e portati a Roma dal cardinale Antonio Barberini per finire poi nelle mani del marchese Campana.
Infine i 14 ritratti, oggi conservati al Museo del Louvre a Parigi, furono acquistati da Napoleone III e gli altri 14 furono acquistati dallo Stato italiano, grazie a un accordo con i Barberini nel 1934, e sono conservati nel Palazzo Ducale di Urbino (Galleria Nazionale delle Marche).
Questa mostra costituisce un evento eccezionale, occasione unica e forse irripetibile, per ammirare la ricostruzione filologica del luogo prediletto dal Duca. Un condottiero che, come raffigurato nelle tarsie, deposte le armi rinuncia alla guerra e, ‘homo virtuosus’, avvolto in un mantello da filosofo con la lancia abbassata si ritira nel luogo deputato alla meditazione per dedicarsi al buon governo guidato da sapienza e scienza, traendo ispirazione dai suoi massimi rappresentanti per portare a termine, attraverso un percorso di ascesa intellettuale e spirituale, il processo di perfezionamento.
Se le tarsie lignee del piccolo Studiolo di bottega fiorentina, che ricostruiscono illusionisticamente un ambiente con sedili e armadi, hanno meravigliato generazioni di studiosi e visitatori, ora la perfezione del programma iconografico, che è possibile ammirare nella sua completezza, immobilizza lo spettatore per la sua bellezza nel luogo destinato allo studio e alla riflessione, dal quale non si vorrebbe mai uscire.
Lo sguardo sale dai paesaggi, dai libri, dagli strumenti musicali e astronomici intarsiati fino alla zona più alta delle pareti rivestite dai coloratissimi e brillanti ritratti degli Uomini illustri, in gruppi di quattro su due file, per finire al soffitto a cassettoni che sembra di pizzo. Pochissimi metri quadri che sono una summa di arti e cultura con cui Federico (adottato dal conte Guidantonio da Montefeltro che lo mandò a Cà Zoiosa di Vittorino da Feltre dove studiava l’élite del tempo) legittima la sua discendenza dinastica e il suo ruolo di guida intellettuale. Dopo la morte di Guidantonio e del figlio legittimo, Federico, fu posto alla guida del ducato per acclamazione e celebrò il suo maestro (Vittorino) includendolo, come solo laico contemporaneo, tra gli Uomini illustri.
Federico, che si faceva ritrarre sempre di profilo a causa della perdita di un occhio durante una giostra a cavallo, stette al servizio degli Aragona per ventisette anni, fatto che gli procurò gli ingenti guadagni con cui costruì e arredò i palazzi di Urbino e Gubbio. Nel 1474 ottenne da papa Sisto IV Della Rovere il titolo di duca e dal re Edoardo IV d’Inghilterra l’Ordine della Giarrettiera. Si circondò di artisti e intellettuali quali: Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Piero della Francesca, Giusto di Gand, Pedro Berruguete e il matematico Luca Pacioli. La sua biblioteca, che vantava oltre 1760 codici manoscritti, venne acquistata da papa Alessandro VII Chigi nel 1657 per pochi scudi e costituisce, oggi, un nucleo importante della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Le ultime indagini condotte sui ritratti hanno portato all’identificazione di due gruppi di disegni e quindi di due esecutori, identificati dalla critica con Giusto di Gand e un pittore spagnolo (forse Pedro Berruguete) residente nel 1477 in un appartamento del palazzo ducale.
Gli Uomini illustri, il cui filo conduttore è la loro attività spirituale o di studiosi, sembrano, alla presenza di Federico, alle cui virtù (Fede, Carità e Speranza) rinviano le personificazioni intarsiate dello Studiolo, dialogare tra loro: Platone, Aristotele (Parigi); San Gregorio (Urbino), San Girolamo, Tolomeo (Parigi); Boezio, Sant’Ambrogio (Urbino); Sant’Agostino (Parigi), Euclide (Urbino), Vittorino da Feltre (Parigi), Pio II (Urbino), Bessarione, Solone (Parigi); Bartolo da Sassoferrato, Alberto Magno (Urbino); Sisto IV (Parigi), Ippocrate (Urbino), Pietro d’Abano, Dante Alighieri (Parigi); Francesco Petrarca, Cicerone (Urbino); Seneca (Parigi), Mosè, Salomone, Omero (Urbino); Virgilio, San Tommaso d’Aquino (Parigi) e Duns Scoto (Urbino). Federico fonda la propria legittimazione non sugli antenati ma sui propri padri spirituali e culturali. Dopo questa mostra è auspicabile che i ritratti di Urbino rimangano nello Studiolo e che quelli di Parigi possano essere sostituiti da copie che in ogni caso restituirebbero al visitatore il programma iconografico di questo gioiello rinascimentale.
__________________________
INFORMAZIONI UTILI:
Lo Studiolo del Duca.
Il ritorno degli Uomini Illustri alla corte di Urbino
Galleria Nazionale delle Marche
Palazzo Ducale,
Piazzale Duca Federico, 13
61029 – Urbino
12 marzo – 4 luglio 2015
PREZZO DEL BIGLIETTO
Biglietto di ingresso Comprensivo della visita alla Galleria Nazionale delle Marche
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50
ORARI
Lunedì dalle 8.30 alle 14.00
(la biglietteria chiude alle ore 13.00)
Da martedì a domenica dalle 8.30 alle 19.15
(la biglietteria chiude alle ore 18.15)
www.mostrastudiolourbino.it