Sono 2,4 i milioni di euro battuti da Cambi a Milano per una fiasca della luna in porcellana bianca e blu di forma ottagonale (Cina, Dinastia Qing, marca e del periodo Yongzheng, 1723-1735) alta meno di 50 cm. Era presentata nell’asta di oggi, 26 maggio, di “Oggetti d’arte cinese” a una stima € 200.000 – 300.000.
Un prezzo davvero eccezionale, considerando che il totale dell’asta si aggira sui 5 milioni (al momento la vendita è ancora in corso).
Un risultato come questo fa tornare alla memoria l’asta di arte orientale del maggio 2013, quando i milioni realizzati furono 6,4 e un grande paravento a dodici ante in legno di homu con placche in fine porcellana policroma raggiunse i 2 milioni e cinquantamila euro. Una cifra record, soprattutto vista la stima con la quale era presentato in catalogo: 12/15.000 euro.
La fiasca della luna ha una riserva centrale che contiene una coppia di quaglie stupendamente dipinte in maniera molto dettagliata: sono raffigurate in piedi tra steli di miglio e rami di astro sporgenti dal terreno su una collina erbosa. Sul retro vi sono due oche squisitamente dipinte, una in volo e l’altra in piedi tra canne e rami di ibisco che guarda verso l’alto. Un bordo con decoro di crisantemo stilizzato incornicia le scene e i lati sfaccettati sono decorati analogamente con un complesso gruppo floreale verticale che si interrompe alla spalla del vaso incontrando una coppia di anse a guisa di scroll. Le anse collegano il collo cilindrico che presenta una decorazione con scorrimento a crisantemo sotto una larga fascia a chiave greca. La base è finemente traforata in legno di zitan.
É estremamente difficile trovare grandi vasi appartenenti al periodo Yongzheng, soprattutto con una forma ottagonale. Questa forma di fiasca della luna pare essere unica e parte della ceramica più innovativa del periodo Qing. Il processo di cottura del vaso deve essere stato complicato per via della sua forma ampia e bulbosa e ciò potrebbe spiegarne la rarità. Un solo oggetto comparabile è comparso sul mercato a Christie’s Hong Kong, il 2 Dicembre 2010. Un altro simile esempio si trova nel National Palace Museum di Taipei, ed è illustrato nel Catalogo della Mostra speciale di K’ang-hsi, Yung-Cheng e Ch’ien-Lung porcellane della dinastia Ch’ing nel National Palace Museum, Taipei, 1986, pag. 67, no. 30; presente anche nella mostra Fortuna, lunga vita, salute e pace: una mostra speciale di Porcellane con disegni di buon auspicio, 1995, pp 172-3, pl. 94.
Il disegno delle due riserve deriva da un concetto tipico pittorico Ming, 1500 circa, con lo stile “fiori e uccelli” che era parte della collezione imperiale Qing. Questo genere, di tradizione Song, durante il periodo Ming diventò popolare ed è stato propagato da noti artisti di corte come Lin Liang (attivo 1417- 1780) e Lu Ji (1488-1505). Questi artisti si esprimevano con lo stesso soggetto ma avevano il proprio stile distintivo di pittura. Osservando le pennellate delicate della fiasca della luna si potrebbe considerare un opera connessa ai lavori di Lu Ji. Lo scroll “Airone e Ibiscus”, parte della mostra Possedere il Passato – Te- sori dal Museo Nazionale Palazzo, Metropolitan Museum, New York, 1996, pag. 359, pl. 177, può essere usato come paragone. Vi è una composizione di uccelli dipinti su uno scroll conservato al National Palace Museum che può essere paragonato a questa fiasca della luna: rappresenta una gazza con il becco aperto che guarda il compagno che vola sopra di lei, riflettendo chiaramente il disegno dell’oca la quale, anche qui, ha la testa girata rivolta al compagno nel cielo.
Durante il periodo Yongzheng il tema degli “uccelli nel paesaggio” sembra essere popolare. Un soggetto comparabile è comparso durante un’asta a Christie’s Hong Kong il 31 Maggio 2010, su un paio di vasi Yongzheng imperiali di Pechino. La popolarità del tema delle oche può essere spiegata dalla simbologia connessa al soggetto. Siccome le oche sono compagne per la vita sono frequentemente associate ai matrimoni; sono anche considerate come portatrici di buoni auspici. Inoltre nel Liji, Libro dei Riti, si menzionano le oche che arrivavano come ospiti per l’autunno, associandole alla longevità. L’oca selvatica suggerisce la frase fei hong yannian: “possa l’oca selvatica in volo allungare i tuoi anni”. Il posizionamento anche ha più significati: le oche volanti rappresentano il “sopra” e le oche in piedi il “sotto”, questi sug- geriscono la frase huanle tian shangxia “la felicità nell’universo” e l’universo è rappresentato dal “paradiso sopra e sotto”. Altrettanto le quaglie hanno un significato importante: nonostante la taglia piccola sono conosciute per il loro coraggio e la parola cinese per quaglia, an, fornisce un omofono per la parola pace mentre shuang’an è usata come rafforzativo per una “doppia pace”, una coppia di quaglie.
Tra le altre aggiudicazioni di rilievo si segnalano un grande ruyi in giada bianca e russet con decori a rilievo di pipistrelli, ideogramma e motivo vegetale (Cina, Dinastia Qing, epoca Qianlong (1736-1795), cm 41) proveniente da una famiglia nobiliare romana, che da € 40.000 – 60.000 è arrivato a 310.000 €.
Un grande vaso in porcellana a smalti policromi a fondo giallo con decoro di cicogne e anse a doppia zucca e pipistrelli sulla bocca (Cina, Dinastia Qing, marca e del periodo Daoguang (1821-1850), h cm 68) stimato € 40.000 – 60.000, è stato venduto per 124.000 €.