109 anni di foto che narrano l’arco di tempo intercorso tra la prima grande Esposizione Internazionale del 1906 e quella del 2015. Milano è la sola protagonista dei nitidi scatti di Francesco Radino esposti nella mostra “Milano da Expo a Expo” organizzata da Touring Club Milano e il Comune di Milano in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
Dal 17 giugno al 13 settembre, presso gli storici chiostri del Museo, è possibile ripercorrere passo dopo passo la metamorfosi di una città in continua evoluzione che ha da sempre manifestato la spiccata attitudine al cambiamento del proprio volto.
Fotografo professionista dal 1970 e partecipe degli sviluppi della fotografia di ricerca sul paesaggio contemporaneo, l’artista ha saputo catturare l’essenza della metropoli in ogni sua declinazione.
Nella prima sezione della mostra “La città che nasce” emerge la determinazione di una Milano che prova ad affacciarsi sul futuro dell’Italia. Su un monitor scorrono scorci della città in bianco e nero con palazzi e monumenti avvolti da ingombranti impalcature di metallo pronti ad ergersi verso il cielo. Le foto, tratte dagli archivi Touring, prefigurano ciò che Milano diventerà nei decenni a venire. Tra il 1925 e il 1930 Stazione Centrale appare come un cantiere aperto con i suoi binari semi deserti. Tra il 1956 e il 1960 si assiste alla costruzione dell’imponente Grattacielo Pirelli. Nel 1959 si scava sotto le fondamenta della città per la realizzazione della stazione metropolitana di Cordusio. E’ il ritratto di una città che scalpita, che freme, che ambisce a mantenere intatto il suo titolo di capitale economica italiana.
“Prospettive, volti e chiaroscuri” è la seconda sezione in cui si articola la mostra: 20 immagini di grande formato di Francesco Radino che catturano l’anima di una città nuova, mutata nel tempo, con i suoi simboli classici e moderni che la fanno da padrona. E’ la Milano di Expo 2015, caratterizzata da un paesaggio urbano che pare prendere vita negli scatti dell’artista. In un gioco di chiaroscuri, di luci ed ombre, di ricercate geometrie prospettiche, la città si delinea e si racconta come in un grande libro illustrato.
Lo sguardo viene rapito da nuovi punti di vista d’osservazione dei luoghi più noti della città, regalando al visitatore lo stupore di una nuova scoperta, di una nuova visione prospettica. Contemporaneamente l’artista prende per mano l’osservatore e lo conduce a volo d’uccello tra i dettagli più nascosti della metropoli svelandone la propria intimità. Catturando l’anima di chiese, piazze, monumenti storici e giardini, Francesco Radino ha saputo fermare nel tempo pezzi di storia che hanno un passato da raccontare e un futuro ancora da scrivere.
2 Commenti
Bell’articolo, fa venire voglia di vedere tutti gli scatti!
Bello e interessante!