La 46^ edizione della fiera svizzera Art Basel si è chiusa domenica 21 giugno. I galleristi hanno riportato di aver realizzato ottime vendite, in una settimana all’insegna di un grande successo di pubblico e di critica.
Delle varie sezioni di Art Basel, Art Unlimited ospita le opere di ampia dimensione. Introdotta dal 2000, quest’anno ha presentato 74 opere ed istallazioni ed è stata affidata per il quarto anno di seguito a Gianni Jetzer, curatore al Hirsholm Museum and Sculpture Garden a Washington D.C.
E ancor più degli anni precedenti, nel 2015 il grande padiglione ha fatto centro per immediatezza, impatto, godibilità.
All’ingresso, hanno dominato le opere mobili. L’artista Julius Von Bismarck che ruota in persona in un grande piatto di sezione parabolica e l’istallazione, presentata da Galleria Continua, di Ai Wei Wei fatta di ruote di bicicletta: ci si poteva passare dentro e metterle in moto a piacere.
Materiche e colorate le sculture di Franz West presentato da David Zwirner NY. L’istallazione di opere di Emilio Vedova “…in continuum” proposta da Galleria Dello Scudo sembrava quasi una cascata marmorea di grandi tele accatastate dell’artista italiano.
Imponente al centro del padiglione, la scintillante sfera bianca e rossa di Jesus Rafael Soto. “Architettura cacogoniometrica. Ambiente” di Gianni Colombo proposta da Arte Invernizzi, con accenti decostruttivisti, rimandava a riflessioni sulla storia dell’architettura contemporanea.
Galleria Continua ha proposto anche una istallazione di Kader Attia a tema “Arab Spring” e un’altra di Shilpa Gupta: microfoni appesi a grappolo in una sala buia come un immenso frutto che hanno raccolto i rumori di fondo per ritrasmetterli con un effetto composito, trasformando la sala in una immaginifica caverna. Tornabuoni ha proposto un’opera su carta di 30 metri di Dadamaino.
I paracadute di Hector Zamora hanno fatto volare i capelli lunghi delle donne e l’allestimento di Ryan McGinley (Team Gallery NY) ha colpito per l’insieme dei colori e la bellezza della “tappezzeria” di foto di nudi giovanili.
Bella e stimolante per la creatività anche la casa di cartone “space painting” proposta da Zhang Enli, che con un materiale molto povero e semplice -cartone e nastro adesivo per imballaggi – ha creato una vera baracca-spazio pittorico con tanto di accenno di lume e impianto antincendio.
E ancora pentole enormi messe al muro da Maha Mullah, con un effetto imponente. Oggetti comuni che possono trasformarsi attraverso la creatività quasi-ready-made.
Anche il pubblico ha partecipato in vario modo in questa edizione di Art Basel, preparandosi il tè tra le amache, disegnando una scultura-modello (istallazione di David Shringley), fotografandosi nelle “cornici” luminose di Dan Flawin o, perchè no, raccogliendo caramelle.