Apre al pubblico oggi, 30 giugno, la mostra dedicata a Carlo Dolci alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze.
A quasi trent’anni di distanza dalla “storica” esposizione dedicata alla pittura fiorentina nell’età barocca curata da Mina Gregori e da Piero Bigongiari nel 1986 nelle sale di Palazzo Strozzi, molti sono stati gli studi e le indagine rivolti ad artisti fiorentini operanti in quel secolo, che hanno portato alla realizzazioni di numerose pubblicazioni a carattere monografico e ad esposizioni rivolte a singoli maestri, tra le quali ricordiamo quella dedicata a Francesco Furini (2007-2008). Visto un così intenso diffondersi di interesse per la pittura del Seicento a Firenze era doveroso dedicare una mostra a colui che ne fu protagonista indiscusso, Carlo Dolci.
Dolci si distinse per l’esecuzione di dipinti apprezzabili per la magistrale definizione delle sue figure – spesso raccolte in pose estatiche e quasi baciate da un’avvolgente luce lunare che rende gli incarnati simili alla più pura porcellana – e per l’intrigante e quasi maniacale cura nella resa dei dettagli: dalle stoffe soffici e quasi palpabili delle vesti, agli splendidi gioielli, che, usando le parole del biografo Filippo Baldinucci, erano “imitati in modo sì stupendo (e vero), che, per molto che si toccasse e ritoccasse la tela per assicurarsi che essi fosser dipinti l’occhio ne rimaneva in dubbio”.
Sono state selezionate per la mostra quasi cento opere di Carlo Dolci ma saranno esposti anche dipinti e sculture di altri artisti fiorentini del suo tempo o di poco precedenti e un piccolo nucleo di pitture riferibili ai suoi allievi, con opere di primo piano conservate oltre che nei più importanti musei di Firenze, anche in collezioni pubbliche e private straniere, come il British Museum a Londra, il Musée du Louvre a Parigi, gli Staatliche Museen a Berlino, il Nationalmuseum a Stoccolma, il Cleveland Museum of Art a Cleveland, l’Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, il Fitzwilliam Museum a Cambridge, l’Ashmolean Museum a Oxford, la Burghley House a Stamford, il Musée des Beaux-Arts a Brest, la Collezione Thyssen Bornemisza a Madrid e ultima, ma non per importanza, la Royal Collection inglese, che, per l’occasione ha prestato la Salomè con la testa del Battista, mai esposta in Italia.
Dedicata a Mina Gregori, la mostra è curata da Sandro Bellesi e da Anna Bisceglia, così come il ricco catalogo edito da Sillabe che annovera scritti di rinomati studiosi della pittura fiorentina del Seicento.
Carlo Dolci 1616 – 1687
Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze
30 giugno – 15 novembre 2015
DIREZIONE DELLA MOSTRA
Matteo Ceriana
CURA DELLA MOSTRA
Sandro Bellesi, Anna Bisceglia
COMITATO SCIENTIFICO
Cristina Acidini, Sandro Bellesi, Silvia Benassai, Anna Bisceglia, Silvia Blasio, Silvia Bruno, Marina Carmignani
Stefano Casciu, Matteo Ceriana, Maria Cecilia Fabbri, Elena Fumagalli, Lisa Goldenberg Stoppato, Mina Gregori, Giovanni Serafini, Riccardo Spinelli