Un grande progetto espositivo che unisce tutte i luoghi del Palazzo di Brera aprendoli per la prima volta insieme al grande pubblico. Un unico percorso tra arte antica e contemporanea che si snoda per tutta l’istituzione braidense (Accademia di Belle Arti, Pinacoteca, Orto Botanico e Museo Astronomico, Osservatorio Astronomico, Biblioteca Braidense, Istituto Nazionale di Scienze e Lettere). In tre parole: “Brera in Contemporaneo”. In pratica: 2 mostre che animano tutti gli spazi del complesso architettonico, accompagnando i visitatori in un inedito percorso che svela il patrimonio di uno dei più prestigiosi palazzi storici italiani.
- Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini – (Pinacoteca di Brera, 10 luglio/27 Settembre 2015)
- “Accademia aperta” con apertura di aule e laboratori, e le iniziative espositive “Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta” in Sala Napoleonica e “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera” (28 Luglio/13 Settembre 2015).
Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini
Quattro grandi artisti legati a Brera hanno realizzato appositamente opere di grandi dimensioni poste in confronto con i capolavori della Pinacoteca.
Il percorso espositivo presenta installazioni di Luciano Fabro (1936-2007) e di Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini. Fabro e Garutti, oltre che artisti di livello internazionale, sono stati docenti dell’Accademia di Brera. Giulio Paolini è l’unico artista contemporaneo presente nella collezione della Pinacoteca con l’opera Ateneo, 1971-1973. Jannis Kounellis è stato visiting professor, nonché “Socio Onorario” dell’Accademia. Tutti questi straordinari protagonisti dell’arte italiana e internazionale sono “transitati” all’interno del Palazzo di Brera.
L’idea essenziale di Brera in Contemporaneo è quella di ripresentare il processo avviato da Russoli negli anni ‘70 di ripensare un museo, oggi, attraverso “l’opera e le opere” di artisti contemporanei storicamente legati al Palazzo. Non si tratta, dunque, dell’ennesimo tentativo di far dialogare antico e contemporaneo ma di dare peso ed equilibrio a una presenza simultanea, nelle sale della Pinacoteca, di opere antiche e contemporanee.
Si tratta di un contemporaneo ripensamento degli spazi espositivi e, al contempo, dei rapporti e delle relazioni tra capolavoriquali, tra gli altri, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Crocefissione di Bramantino, Il ritrovamento del corpo di San Marco di Tintoretto, gli affreschi di Bernardino Luini nella Cappella di San Giuseppe e le opere di Luciano Fabro, Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini.
Baudelaire, con una bellissima immagine, definiva ciò che accade simultaneamente, come qualcosa che accade in “un unico bagliore”. E questo istantaneo bagliore illumina e si fa spazio nell’opera di Garutti – al centro della Sala IX della Pinacoteca – che reca una didascalia che trascina l’intera sala, e lo spettatore, in un vortice temporale: “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora”.
A lato della Crocifissione di Bramantino, in sala XV, Jannis Kounellis presenta un “atto unico” che raddoppia e rende incredibilmente drammaturgica un’immagine trasformandola simultaneamente in un evento.
Nella sala XXIV della Pinacoteca, Giulio Paolini realizza una grande installazione, proprio dinanzi il celebre Sposalizio di Raffaello.
L’opera di Paolini che si inscrive in un muro autoportante di 5 x 8 metri si intitola (Non) senso della visita. Ea commento dell’opera vale senz’altro la pena riportare l’autografa e parziale didascalia dell’autore: “Diciannove fogli incorniciati, 40 x 40 cm ciascuno; matita e collage su carta; riquadri a matita su muro. Una cornice reca l’immagine della mia opera RaphaelUrbinas MDIIII (1968), riproduzione fotografica in grandezza al vero (5 x 3,5 cm) della luce del portale del tempio dipinto da Raffaello in Lo sposalizio della Vergine (1504). Il dettaglio è qui posto di fronte all’originale nel quadro di Raffaello”.
Infine, Luciano Fabro. Ovviamente a differenza degli altri artisti, non ha potuto eseguire sopralluoghi e scegliere, in base ad accordi o simmetrie segrete, il proprio luogo espositivo all’interno della Pinacoteca. Insieme a Silvia Fabro e allo staff curatoriale della Pinacoteca e del Biennio Specialistico “Visual Cultures e pratiche curatoriali” dell’Accademia sono stati individuate due sale della Pinacoteca dove esporre tre opere.
La prima è la Cappella di San Giuseppe, dove al centro è stato collocato Io (L’uovo) del 1978 che si “appoggia”, si sostiene su Modo di mettere lelenzuola del 1968. Nella sala XXVIII infine è stata collocata l’opera Groma per Spinoza, 1984-1997: in quest’opera, all’interno di quattro ampolle, sono conservate le trascrizioni di quattro lezioni che l’artista tenne all’Accademia di Brera. Un richiamo al grande filosofo dell’Etica ma anche e soprattutto, nel contesto del Palazzo di Brera, alle straordinarie lezioni che Fabro tenne agli studenti dell’Accademia.
La mostra è accompagnata da un volume bilingue edito da Johan & Levi.
INFORMAZIONI UTILI
- Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini – (Pinacoteca di Brera, 10 luglio/27 Settembre 2015)
- “Accademia aperta” con apertura di aule e laboratori, e le iniziative espositive “Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta” in Sala Napoleonica e “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera” (28 Luglio/13 Settembre 2015).
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica 8.30-19.15 (ultimo ingresso ore 18.40); sabato 8.30-23.00 (ultimo ingresso ore 22.40); chiuso lunedì
Ingresso: Biglietto intero € 10,00; ridotto € 7,00; abbonamento 2015: € 25,00 (ingresso a Pinacoteca e mostre fino al 10 gennaio 2016); gratuito ogni prima domenica del mese.