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Errori da collezionisti. Da Artnet la top five dei peggiori epic fail del mondo dell’arte

Jeff Koons, Balloon Monkey (Orange) Jeff Koons, Balloon Monkey (Orange)
Jeff Koons, Balloon Monkey (Orange)
Jeff Koons, Balloon Monkey (Orange)

Errare umanum est. E siccome i collezionisti sono esseri umani, anche loro ogni tanto sbagliano. Con l’unico inconveniente che i loro errori hanno spesso costi milionari.

ArtsLife vi ripropone la classifica stilata da Artnet, una top five dei peggiori errori – a volte anche divertenti – commessi da alcuni dei più noti collezionisti mondiali.

 Bernard Arnault
Bernard Arnault

5 – Il quinto posto è di Bernard Arnault. Il magnate del lusso nel 1999 ha acquisito la casa d’aste Philipps inglobandola nel gruppo LVMH, con l’obiettivo di spezzare il duopolio Christie’s e Sotheby’s.
Il piano diabolico di Arnault puntava su alte garanzie e prestiti generosi, ma le cose non sono andate come il magnate sperava. Dopo cospicue perdite (si vocifera $150 milioni solo nel 2001), Arnault è stato costretto a vendere la società.

 Victor Pinchuk
Victor Pinchuk

4 – Segue l’oligarca ucraino Victor Pinchuk. The Art Newspaper aveva definito la sua raccolta d’arte una pessima collezione, specificando che raramente tanti soldi sono stati spesi così male. Pinchuk, ammettendo di sapere ben poco di arte, aveva iniziato a collezionare a seguito di una visita alla Biennale di Venezia nel 2005 e dopo un anno grazie alle opere acquisite aveva dato vita al Pinchuk Art Center di Kiev. Solo più tardi erano venuti a galla gli altarini: fonti anonime sostenevano infatti che il museo Pinchuk non fosse che una strategia per ripulire la reputazione della sua famiglia, dal momento che il suocero dell’oligarca ucraino era stato coinvolto nell’omicidio di un giornalista investigativo nel 2000.

Domenico de Sole
Domenico de Sole

3 – La top five prosegue con Domenico De Sole, ex dirigente Gucci. Nel 2004 De Sole aveva acquistato un dipinto di Mark Rothko alla Knoedler Gallery di New York per $8,3 milioni. La vaga provenienza del dipinto avrebbe dovuto insospettire l’italiano… Infatti Knoedler aveva comprato la tela per $950.000 un anno prima da Glafira Rosales, che spacciava il capolavoro come appartenente alla raccolta di un collezionista anonimo. Successivamente è saltato fuori che quel presunto Rothko era in realtà stato dipinto da un immigrato cinese nel Queens a New York. Rosales è stata giudicata colpevole di frode telematica, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, e arrestata. Mentre la Galleria Knoedler ha dovuto chiudere i battenti nel 2011.

Steve Wynn
Steve Wynn

2 – Steve Wynn si aggiudica la medaglia d’argento. Era il 2006 quando il magnate dell’hotel e casinò di Las Vegas aveva accettato di vendere un capolavoro di Picasso del 1932, “Le Reve”, al milionario Steven Cohen per $139 milioni. Sarebbe stato l’affare della sua vita e la vendita più alta in assoluto per quei tempi.
Ma prima che avvenisse il passaggio di proprietà e il trasferimento del denaro, Wynn volle mostrare ai suoi ospiti il dipinto per un’ultima volta. Peccato che gesticolando in prossimità dell’opera, Wynn, che soffre di una retinite pigmentosa che compromette la sua visione periferica, urtò il Picasso, danneggiandolo. L’opera è stata restaurata e fortunatamente a Steven Cohen piacque ugualmente e la acquistò.

Frank Cohen
Frank Cohen

1 – E al primo posto della classifica troviamo l’epic fail di Frank Cohen. Il milionario britannico aveva infatti commissionato a Jeff Koons un “Balloon Monkey (Orange)”. Ma dopo un’attesa di otto anni e una spesa di $8 milioni, Cohen ha dovuto fare i conti con le dimensioni della scultura commissionata: il Balloon Monkey era talmente grande da non poter essere collocato nel suo Diary Art Center di Londra. …Ops! L’inconveniente si è risolto però nei migliori dei modi: l’opera è stata messa all’asta da Christie’s lo scorso anno trovando proprietario per $25,9 milioni.

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3 Commenti

  • …e al primissimo posto assoluto medaglia d’oro degli errori, c’è ArtsLIfe, che si diverte a citare gli errori dei grandi collezionisti ma nell’articolo ne compie uno clamoroso la sua redazione:

    Per 8000 USD penso che Koons non abbia nemmeno preso in consideraIone il progetto di creare Balloon Monkey

    • Buongiorno. Grazie per la segnalazione. C’è stato un errore: come lei immaginava, il Balloon Monkey è stato commissionato per $8 milioni. Ci scusiamo per la svista.

      L’articolo non intendeva essere denigratorio, ma solo una lettura divertente e leggera.

      Saluti.

      • Ci mancherebbe, anche il mio commento non voleva essere denigratorio o offensivo, ma solo spiritoso.
        Vi leggo sempre con interesse.
        Complimenti

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