Per gli amanti dell’arte il desiderio di scoprire nuove opere non si attenua mai, neanche in vacanza. Che siano collezionisti, addetti ai lavori o artisti, è quasi impossibile che vadano in giro per le città del mondo senza far visita ai musei del luogo. Se vi dovesse capitare di andare in Corsica e precisamente ad Ajaccio non fatevi mancare una visita a Palais Fresch nel quartiere vecchio della città.
Il palazzo è stato costruito nel 1828 per volontà del cardinale Joseph Fresch, fratellastro minore di Letizia madre di Napoleone I, che volle costruire per i giovani corsi un Istituto di Arti e Scienze nella sua città natale, terminato nel 1837, la struttura progettata da Sylvestre Frasseto, ha una composizione tipica dell’istituto scolastico, suddivisa su quattro piani composti di grandi stanze e lunghi corridoi, sovrastati da ampie finestre per dare luminosità a tutto l’edificio.
L’edificio fu anche utilizzato prima come scuola elementare e poi come ospedale, solo dopo la ristrutturazione del 2010, fu adibito esclusivamente a uso museale.
La collezione vanta più di 16000 opere tra quadri, sculture e oggetti, molti di questi sono di provenienza italiana è considerata la seconda raccolta di dipinti di arte italiana in Francia dopo quella del Louvre. Il cardinale si appassiona all’arte italiana dopo il 1803 quando fu designato ambasciatore presso la Santa Sede a Roma con Pio VII, inizia così la sua attività di collezionista, acquistando continuamente, a volte per lotti interi, fino alla sua morte nel 1839.
Non tutto il lascito riuscì a confluire al museo, e la stessa collezione è stata integrata grazie a successive donazioni pervenute principalmente da Felix Baciocchi, Jerome Napoleon, dalla famiglia Rothschild, dal barone Vognsgaard e da Francois e Marie Ollandini.
La pittura italiana rappresentata principalmente dai Primitivi e dal Rinascimento, ma ricca è anche tutta la sezione della pittura napoletana, fu creata proprio con l’intento pedagogico ed enciclopedico di ripercorrere la nascita dell’arte. Secondo alcune fonti, il vero scopo di tanta bulimia collezionistica era nutrita da un sfrenata competizione venutasi a creare con il nipote Lucien Bonaparte che stava costruendo la collezione per il Louvre, tanto che fino al 1815 la collezione del cardinale pare superasse largamente quella del nipote.
Sono presenti opere di Tiziano, Francesco da Rimini, Giovanni Bellini, Sandro Botticelli con la “Vergine e il Bambino sostenuto dall’angelo”, Antonio Tempesta, Antonio Gherardi, Bartolomeo Gennari, Gaulli Giovanni Battista, Perugino, Veronese ma anche maestri del Nord Europa e dell’arte fiamminga rappresentati da Van Dyck, Berchem, Mengs.
Molte anche le opere scultoree tra cui possiamo trovare Antonio Canova, Jean Baptiste Carpeaux e Lorenzo Bartolini.