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Plon-Plon, un Bonaparte rouge et or

Gustave Boulanger
Gustave Boulanger, Répétition du Jouer de flute et de le la Femme de Diomède, chez S.A.I. le prince napoléon, dans l’atrium de sa maison, avenue Montaigne, olio su tela, 1861, Collection du prince Napoléon, Paris, musée d’Orsay

Prosegue fino al 2 ottobre al Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio (Corsica) la mostra “Plon-Plon, un Bonaparte rouge et or” dedicata alla collezione inedita di Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte

Una visita al Palais-musée Fesch des Beaux-Arts di Ajaccio sull’isola corsa in questa torrida estate 2023, fornisce l’opportunità non solo di confrontarsi con il prezioso patrimonio rappresentato dalle collezioni permanenti conservate nelle sale (catalogate e inventariate come “collezione del Cardinale Joseph Fesch”, figura donatrice di gran parte del patrimonio conservato al Museo che a lui fu dedicato), un Ente secondo solo al Louvre per l’importante quantità di opere italiane sei e settecentesche.

In questo periodo al Fesch è anche possibile visitare l’avvincente mostra “Plon Plon, un Bonaparte rouge et or” che trova spazio a piano terra negli ambienti che la gestione della struttura, capitanata da Marie-Laure Mattei-Mosconi, direttrice dei patrimoni della città d’Ajaccio e Philippe Costamagna, direttore del Palais Fesch-musée des Beaux-Arts e conservatore dei musei della città, dedica agli allestimenti temporanei annuali.

Inaugurata il 24 giugno di quest’anno-si concluderà il 2 ottobre 2023- si presenta come un coacervo di opere che, pur nella loro varietà di ambiti, supporti e provenienza, risultano un perfetto connubio nel delineare il protagonista della mostra, ovvero Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte (Trieste, 1822-Roma, 1891), figlio di Jérôme Bonaparte cugino di Napoleone III, soprannominato Plon Plon per le vicissitudini burrascose e ambigue che ne hanno caratterizzato la vita fin dalla giovinezza.

Il pregevole allestimento in più occasioni interfaccia e incoraggia il dialogo tra alcune opere esposte permanentemente nelle sale con le tele dal realismo incantevole di Hippolyte Flandrin con il suo ritratto di Napoleon-Joseph-Charles-Paul Bonaparte proveniente dal Musée D’Orsay, o quelle dal verismo aspro rappresentato dall’atelier di Jacques-Louis David con la Morte di Marat (Marat assassiné) conservato al Musée National des Châteaux de Versailles et de Trainon, alternate con le prove fotografiche ritraenti il Principe Giuseppe Carlo Bonaparte ed i suoi cari di André-Adolphe Eugène Disdéri, Gaspard-Félix Tournachon Nadar e di Jeanne Laplanche.

Nell’insieme dipinti e sculture, arredi, oltre al nutrito nucleo di disegni tecnici a corredo di un progetto di abitazione, fotografie storiche, lettere e appunti originali presenti nelle diverse sezioni della mostra provengono da vari musei francesi i cui funzionari hanno collaborato attivamente alla creazione dell’esposizione insieme all’equipe del museo ajaccese.

I curatori dell’allestimento, Philippe Costamagna, Carole Blumenfeld (storica d’arte), Adrien Goetz (professore, storico d’arte e critico francese) e Paul Perrin (direttore della conservazione e delle collezioni del Musée d’Orsay) consegnano al visitatore la chiave per comprendere al meglio il ruolo rivestito dall’imponente personalità francese di Plon Plon: perfettamente calato nel suo tempo, il Secondo Impero, egli appare come un megalomane mecenate di artisti, ma anche in veste di Presidente della Commissione nella Prima Esposizione Universale presentata a Parigi il 15 maggio 1855, l’Exposition Universelle Des Produits de l’Agricolture, de l’Industrie et des Beaux-Arts, nonché il piacevole interlocutore che si evince dalle lettere (presenti in originale) scambiate con coevi ed importanti studiosi e letterati, famose drammaturghe come George Sand ed attraenti attrici) e deliziose amanti come Madame de Loynes (Jeanne de Tourbey).

Una figura controversa insomma, le cui gesta non devono stupire in quanto frutto di quella stirpe dei Bonaparte che consegnano alla storia ben più di un personaggio oltre al Napoleone fautore delle sorti dell’Europa tra il XVIII e il XIX secolo.

Le sezioni più seducenti della rassegna sono sicuramente quelle riservate al Principe e alle donne della sua vita: “Peut-ȇtre apprendrez-vous par là à ne plus mépriser les femmes” il cui contenuto è stato curato da Carole Blumenfeld all’interno del catalogo e “Le prince e la femme de lettres. L’amitié entre le Prince Napoléon et George Sand” redatto da Annick Le Marrec, documentalista del Musée Fesch.

Stupisce e incanta invece quanto esposto in quella dedicata alla ri-creazione di una dimora “in stile pompeiano” voluta e costruita a Parigi per volere di Plon Plon (“La maison pompéienne du prince Napolèon: vie et mort d’une oeuvre d’art totale”, purtroppo oggi perduta), qui documentata tramite piante, prospetti, sezioni e dettagli costruttivi di pregevolissima fattura eseguiti dagli architetti Jacques-Ignace Hittorff (Colonia, 1792-Parigi, 1867) e Alfred-Nicolas Normand (Parigi, 1822-1909) illustrata all’interno del catalogo da Carole Blumenfeld e Paul Perrin.

Gallery delle opere in mostra (© Claudia Musso):

 

 

Catalogo della mostra:

Plon-Plon, un Bonaparte rouge et or, catalogo della mostra (Ajaccio, Musée des Beaux-Arts, 24 giugno – 2 ottobre 2023), a cura di Carole Blumenfeld, Philippe Costamagna, Adrien Goetz e Paul Perrin, Silvana Editoriale, Palais Fesch musée des beaux-arts Ajaccio, 2023.

Hanno Coadiuvato al progetto, alla comunicazione e all’allestimento collettività della Corsica: Gilles Simeoni, Presidente, Antonia Luciani, consigliere esecutivo della Cultura e del Patrimonio, Pierre-Jean Campocasso, direttore del Patrimonio. Dorastella Valli, Responsabile delle esposizioni, Christelle Brothier, Gestione delle collezioni, Annick Le Marrec, Documentalista, Philippe Perfettini, Responsabile dei Dipartimenti Napoleonici e Corsi, Emanuelle Taverni, Relazioni e comunicazioni con la stampa, Alexandre Vigneau, Tecnico, l’Equipe di Amministrazione e di Mediazione, Julie Baltzer, Nathalie Basile, Élise Brossette, Catherine Cristofari, Alain Luporsi, Laurence Martini, Jennifer Panigot, Jocelyne Wandelmer, Louise Andreucci.

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